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Tari indebita e l'Anci informa: 'Aumenti possibili fino a 6 euro a persona'

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Caos Tari: è ormai assodato, gli errori si sono susseguiti per ben 4 anni. Le somme per la Tassa sui rifiuti indebitamente versate dai cittadini di molti comuni a causa di un errato calcolo della tariffa, verranno redistribuite. Come? Ma "naturalmente" tra tutti gli abitanti. Il motivo, secondo l'A...

Caos Tari: è ormai assodato, gli errori si sono susseguiti per ben 4 anni. Le somme per la Tassa sui rifiuti indebitamente versate dai cittadini di molti comuni a causa di un errato calcolo della tariffa, verranno redistribuite. Come? Ma “naturalmente” tra tutti gli abitanti. Il motivo, secondo l’Anci risiederebbe in questo assunto, ovvero che “il costo dello smaltimento va comunque coperto“. Si stima che il rincaro potrebbe arrivare anche fino ai 6 € a persona. E intanto le associazioni di consumatori chiedono che “i rimborsi siano automatici“. Questo per evitare ulteriori disagi.

L’errore sul calcolo Tari in dettaglio

In molti si stanno chiedendo, in queste ore come sia stato possibile commettere un errore simile per ben quattro anni di seguito. E’ interessante apprendere, a tal proposito che, proprio parlando di errori quello che riguarderà le tasche di tutti i cittadini nasca (e dunque sia strettamente correlato) ad una errata interpretazione delle norme. Norme che sono in essere dal 2014 e che hanno introdotto la Tari. In buona sostanza, la tassa è suddivisa in due parti: la prima, che è fissa, è da intendersi a metro quadrato e dipende dal numero degli abitanti. La seconda, invece variabile, non considera la superficie dell’alloggio ma esclusivamente il numero di occupanti. E qui nasce l’errore di calcolo: molti comuni, anziché calcolare un’unica volta la parte variabile, l’hanno applicata per tutte le pertinenze. L’errore più grande è stato estenderla in particolare a box e cantine, raddoppiando di fatto la tassa in molti casi.

Cosa comporta l’errore per i Comuni italiani

Tirando le “somme” da quest’ incresciosa situazione fatta in buona sostanza di errori di valutazione, ora per i Comuni che per ben 4 anni hanno incassato una somma indebita a causa dell’errato calcolo dell’imposta, si pone un duplice problema. Da un lato, il primo passo essenziale è naturalmente il rimborso delle cifre incassate in forma del tutto illegittima. Su questo punto molti sindaci, vedasi l’esempio del capoluogo meneghino hanno già promesso un rimborso immediato, evitando così i dilatati , tanto odiati tempi burocratici.

Per Milano non si tratta di una somma iniqua ma di una cifra davvero importante: ben 12 milioni solo per i box. Dall’altro, permane il problema di un minor gettito che comunque dovrà esser coperto. Questo perché, come ricordano le amministrazioni, lo smaltimento dei rifiuti, si sa: costa. Il minor gettito, come anticipato peserà egualmente sulle tasche di tutti i cittadini, con rincari che potrebbero sfiorare anche i 6 € a persona. Dunque non solo il danno d’aver pagato somme non dovute ai propri Comuni per lo smaltimento dei rifiuti per ben 4 anni. Anche la beffa di riscontrare un ingiusto rincaro sulla tassa.

Federconsumatori incontrerà l’Anci

Sulla questione, interviene Federconsumatori e lo fa praticamente chiedendo un incontro della massima urgenza all’Anci. Questo, al fine di bloccare i rincari previsti per il 2018. Così hanno dichiarato”Vorremmo evitare in ogni modo che i comuni, per fare fronte a tele emergenza si trovassero a disporre possibili scenari di aumento nella tariffazione negli anni a venire. Per chi non ha ancora pagato la II rata della TARI 2017, chiediamo una proroga nel pagamento, per dar modo alle aziende erogatrici del servizio di riformulare in modo corretto la tariffa. Per chi, invece, ha già pagato e comunque per ottenere il rimborso di quanto pagato e non dovuto dal 2014, stiamo raccogliendo il mandato dei cittadini ad assisterli, qualunque sarà l’evoluzione della vicenda“.