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Tartarughe comprate al mercato per poi essere rigettate in mare

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Arron Culling e il suo socio sono riusciti a comprare la libertà di 2 tartarughe con meno di 40 dollari: le hanno prese al mercato e poi rigettate in mare.

Nonostante sei delle sette specie di tartarughe classificate siano a rischio d’estinzione, la pesca della tartarughe marine è ancora legale in gran parte del mondo. Le località costiere catturano e uccidono le tartarughe per poterne vendere la carne e le ossa. Anche nei luoghi dove questa pratica è proibita, esiste un mercato nero che tratta il commercio di queste povere creature. Ma per fortuna, in Papua Nuova Guinea, due tartarughe hanno trovato qualcuno che le ha salvate da un tragico destino.

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Per meno di 40 dollari Arron Culling e il suo socio sono riusciti a comprare la libertà di due tartarughe. I due uomini hanno condiviso su Facebook le immagini della loro operazione di salvataggio. Hanno portate via le tartarughe dal mercato, hanno guidato fino alla costa e, alla fine, sono riusciti a restituirle all’oceano.

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Questi esemplari non sono stati gli unici ad avere avuto la fortuna di incontrare i due uomini. Secondo il racconto di Arron, lui e il suo compagno sono riusciti a salvare circa una decina di tartarughe in questo modo. Si tratta di un gesto davvero delicato, di immensa importanza per l’equilibrio della vita marina. Secondo un recente calcolo, più di 42 mila tartarughe marine vengono uccise legalmente ogni anno. Senza contare quelle che restano impigliate nelle reti dei pescatori.

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Tartarughe marine: una specie in via di estinzione

La tartaruga marina comune (nota anche come Caretta caretta) è una specie carnivora. Nel corso della loro vita, gli individui di questa specie attraversano vdue diverse fasi ecologiche. All’inizio frequentano la zona superficiale del mare aperto. Solo dopo si spostano in fondali bassi.

La tartaruga marina comune è una specie diffusa nelle acque degli Oceani Atlantico, Indiano e Pacifico. Ma si trova anche nel bacino del Mar Mediterraneo e del Mar Nero. In particolare nel Mar Mediterraneo i siti di deposizione delle uova si localizzano soprattutto nella parte orientale. Si trovano dunque in Grecia, in Turchia, a Cipro e in Libia. Nella parte occidentale, invece, le nidificazioni sono da ritenersi piuttosto eccezionali. In Italia i nidi deposti ogni anno sono solo alcune decine di unità. Ma i mari intorno alla penisola rivestono grande importanza per le popolazioni di tartarughe marine del bacino.

Le tartarughe marine sono seriamente minacciate dall’uomo, in quanto sono sensibili a molte delle attività umane. In particolare, esse soffrono per il grave disturbo arrecato dal turismo di massa nelle aree di riproduzione, oltre che dalla pesca accidentale. Si stima che ogni anno sono circa 150mila le tartarughe marine che finiscono per essere catturate negli attrezzi da pesca nel Mediterraneo. Di queste, oltre 40.000 arrivano anche a morire.

L’attività riproduttiva della tartaruga marina è in genere concentrata in alcuni importanti siti. Questo rende possibile, almeno in teoria, la protezione di queste zone. L’impatto della pesca sugli individui a mare continua però a essere un problema gravissimo. Esso rappresenta una seria sfida a chi si impegna seriamente per la conservazione e la salvaguardia della tartaruga marina.