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Tassa di soggiorno a Cagliari e le opposizioni consiliari insorgono contro il sindaco

Il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu

Tassa di soggiorno a Cagliari e le opposizioni consiliari insorgono: il documento è pronto e dopo i necessari passaggi contabili approderà in consiglio

Tassa di soggiorno a Cagliari e le opposizioni consiliari insorgono, ma il sindaco Paolo Truzzu deve recuperare otto milioni a bilancio ed ha annunciato il provvedimento, con annessa bufera consiliare e mediatica. In pillole il problema è questo: dalle casse del Comune, tra minori entrate e maggiori spese, mancano dieci milioni e il governo centrale ne coprirà solo due. A fare i conti della serva ci sono otto milioni di scoperto da recuperare, e qui entra in gioco il primo cittadino. Truzzu ha in animo di introdurre la tassa di soggiorno e di aumentare la tassa sui passi carrabili. Dopo l’annuncio ai capigruppo del Consiglio comunale la notizia è trapelata e, in attesa dell’approvazione del documento contabile prevista in assise per fine mese, è scoppiato un putiferio. Un po’ come a Bari qualche anno fa in circostanze simili.

Tassa di soggiorno a Cagliari: le ragioni del sindaco

Putiferio rassumibile nel mantra di sempre: la maggioranza plaude e l’opposizione attacca. Marco Benucci, dei Progressisti, per esempio ha detto: “Un altro bilancio tecnico nel momento in cui servono scelte politiche forti”. Ma Truzzu ha le sue ragioni e le ha esposte: “Tra Imu, Tosap, Irpef e sanzioni al codice della strada abbiamo incassato 3,7 milioni in meno, considerando maggiori costi sull’igiene del suolo e i crediti di dubbia esigibilità da accantonare ci mancano sette milioni. Abbiamo speso di più per tante cose, comprese le sanificazioni e persino per i tamponi nelle scuole, che spesso sono a carico nostro. In questo quadro abbiamo deciso di non aumentare i tributi e di non tagliare i servizi e abbiamo scelto di fare una revisione di tutti i capitoli di spesa recuperando quasi quattro milioni. Inoltre abbiamo rinviato ai primi mesi del 2022 le assunzioni previste quest’anno risparmiando circa 2,2 milioni”.  

Le entrate previste dalla tassa

Ma quanto conta di incassare il sindaco dalla tassa di soggiorno? “Incasseremo 600mila euro facendo pagare un massimo di due euro al giorno negli hotel più lussuosi, mentre dall’aumento del venti per cento della tassa sui passi carrabili dovremmo ricavare circa un milione incidendo per circa 20 euro all’anno a famiglia”. In settimana la bozza diventerà documento e passerà ai revisori dei conti, poi in giunta, poi ancora in commissione consiliare e infine in consiglio. E i commenti sono variegati e in sintonia con le posizioni amministrative. Roberto Mura, capogruppo del Psd’Az, è d’accordo. “In un periodo così duro per tutti cittadini vogliamo aiutare le persone più in difficoltà, incoraggiare gli investimenti sul nostro territorio e sostenere con forza gli imprenditori e le famiglie”. 

C’è chi dice assolutamente no

In tema di tasse le opinioni dei governi territoriali sono sempre controverse. Benucci ad esempio, nella sua veste di leader consiliare dei Progressisti, decisamente non la pensa così: “Come si fa a dire che si salvano i servizi se non c’è il personale per garantirli, tra pensionamenti e fuga verso la Regione che il sindaco non riesce ad arginare. I lavori pubblici finanziati da noi sono fermi e non si può sempre accampare la scusa del Covid. Quanto alla tassa di soggiorno, non ci sembra il momento per introdurla”.