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Tav e Tap: Salvini per il sì, ma insorge la ministra Lezzi

Tav e Tap

Lezzi contro Salvini: è scontro al governo per la questione Tav e Tap

Torna scottante il dibattito per Tap e Tav e subito emergono insormontabili diatribe interne al governo giallo-verde. Le differenti matrici d’ispirazione dividono grillini e leghisti, comportando rilevanti scontri intestini riguardanti il tema delle grandi opere. Contro la proposta salviniana favorevole al sì era arrivato dal Messico un messaggio di Alessandro Di Battista, per dire “no” a Tav e Tap. Ora è il turno della ministra Barbara Lezzi.

Scontro al governo

“I benefici sono superiori ai costi”, ha commentato Matteo Salvini interrogato sulla questione. “L’Italia secondo me ha bisogno di molte infrastrutture, soprattutto al Sud. Penso alla Puglia alla Tap: se arriverà alla fine quel gasdotto l’energia costerà il 10% in meno”, ha tenuto a precisare dalla festa della Lega.

Sono opere inutili. Torniamo a fare il Movimento”, ha attaccato Di Battista scuotendo il suo partito. La Lezzi è più cauta con le parole, ma il messaggio è risulta altrettanto chiaro ed esaustivo. “In Italia servono le infrastrutture e in particolar modo ne hanno estremo bisogno il sud e le aree interne del Centro-Nord. È la carenza di questo genere di investimenti che ha provocato una perdita ulteriore di posti di lavoro al Sud di 300mila unità durante gli anni della crisi”.

Tav e Tap

“Caro Matteo Salvini, in Italia servono altre infrastrutture”, è stata la replica Facebook della grillina. Secondo il ministro M5S gli investimenti che l’Italia aspetta sono: “strade sicure, ferrovie, scuole, ricerca, università, bonifiche, anti-dissesto idrogeologico, energia pulita”. Una lista in cui non compare il gasdotto che parte dalla frontiera greco-turca, passando per la Grecia e l’Albania. L’opera servirebbe a completare il corridoio meridionale adriatico del gas. L’animo da paciere di Luigi di Maio lo ha subito spinto a dire la sua sulla questione. Il vice premier Luigi Di Maio si è detto “estremamente fiducioso” che Lega e M5s troveranno “un’intesa” sulle grandi opere.

Messaggio al Premier

Il messaggio della Lezzi non è solo diretto a Salvini. Il destinatario sembra essere anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La scorsa settimana, infatti, ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che spinge per realizzare l’opera in funzione anti-Russia. Una posizione che Conte, dopo il faccia a faccia alla Casa Bianca, ha finito per condividere, ribadendo che “ci sono impegni giuridici da rispettare”. E soprattutto che il gasdotto è “strategico per diversificare le fonti di apporovigionamento energetico”.

Un’assicurazione alla realizzazione dell’opera è arrivata anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A metà luglio ha incontrato Ilham Aliyev, presidente dell’Azerbaijan, a cui ha assicurato che “c’è il comune impegno a portare a compimento il corridoio meridionale”.

L’intervento della regione Piemonte

Nel frattempo la Regione Piemonte realizzerà una analisi costi-benefici sul sistema delle grandi opere, “perché quella governativa si annuncia già scritta. Visto a quali amici del trasporto su gomma e delle autostrade è stata affidata”. E’ questo ciò che ha sottolineato con sotteso tono stizzito il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino.

“Nelle regioni del Nord Ovest le grandi opere europee sono reciprocamente correlate. O vanno avanti per tutti o si fermano per tutti”, ha aggiunto lanciando l’hashtag #difendiamoilpiemonte. “Vogliamo percorrere la strada della crescita”, ha commentato.

Tra i due partiti di maggioranza è ormai netta la divisione sulle grandi opere: Tav, Tap, Terzo Valico, Pedemontana, Ilva. Ma i “no” hanno dei costi, che vanno dai 25 ai 60 miliardi. In particolare, rinunciare alla costruzione del Tap (cosa che sembra ormai difficile) avrebbe un costo salato. Le penali sono stimate tra i 15 miliardi (secondo i calcoli del governo) e i 40. Così ha indicato la Socar, l’ente energetico azero.

Il fronte del centrodestra

La Tav è un’opera fondamentale per il nostro Paese. Una infrastruttura chiave per lo scambio delle merci e per collegare in modo strategico e intelligente le regioni del Nord all’Europa”, è stato il commento di Mariastella Gelmini. “I continui niet del Movimento 5 Stelle non fanno altro che produrre incertezza negli imprenditori italiani che ormai da troppo tempo aspettano risposte chiare”, ha scritto su Facebook l’ex ministro dell’istruzione, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

Impossibile non rivolgersi al collega leghista: “Ci aspettiamo che Salvini faccia sentire nel governo forte la voce del centrodestra. E dei tanti cittadini che ci hanno votato per realizzare un programma di crescita e di sviluppo”. Così ha concluso il suo messaggio sui social.