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Taxi contro Uber: le proteste si fermano, trovato l'accordo con il Governo

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Stamattina a Roma è calato il silenzio. La protesta si ferma, per ora.  Il governo risponde ai tassisti dicendo che un decreto sarà pronto entro un mese. E' stato Riccardo Nencini a informare i tassisti sull'esito del vertice durato 5 ore che vedeva protagonisti i rappresentanti della categoria ...

Stamattina a Roma è calato il silenzio. La protesta si ferma, per ora. Il governo risponde ai tassisti dicendo che un decreto sarà pronto entro un mese.

E’ stato Riccardo Nencini a informare i tassisti sull’esito del vertice durato 5 ore che vedeva protagonisti i rappresentanti della categoria e il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio.
Dopo giorni di proteste è arrivato l’accordo che impegnerà entrambe le parti: da un lato il governo ha promesso il decreto, dall’altro i protestanti dovranno mettere giù l’ascia di guerra.

Le 21 sigle rappresentanti stavano protestando poiché il governo aveva deciso di rinviare a fine anno l’emanazione del decreto che avrebbe dovuto contenere la regolamentazione nei confronti di Ncc e Uber.
Non solo questi due servizi stanno togliendo lavoro ai tassisti ma devono seguire regole diverse: ad esempio è possibile (per ora) fermare un Uber per strada, mentre i taxi no, il che li rende molto più comodi.

L’accordo è stato letto tramite megafono dai sindacalisti alla folla in attesa prima di essere firmato, in attesa dell’approvazione degli stessi.
Ecco le sigle presenti: Unica Taxi Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Taxi, Federtaxi Fisal, Fast Taxi Italia, Usb Taxi, Unimpresa, Satam, Tam-Acai, Uri Taxi, Uri, Legacoop, Claai, Confartigianato Trasporti, Casartigiani, Cna-Fita, Confcommercio, Confcooperative, Mit Movimento Italiano Tassistiv.

Nel frattempo Uber ha registrato un boom di download e prenotazioni, permettendo a turisti e cittadini di girare liberamente per la città.

Prima di giungere all’accordo, i protestanti avevano acceso la protesta con tafferugli e bombe carta rivolte al ministro. Le proteste si sono diffuse in tutta Italia, dove però non vi è stata un’interruzione di servizio.

Una delle città principali coinvolte è Genova, come si può vedere da questo video: