> > Teheran, niente più chador per le donne ma il permesso del governo

Teheran, niente più chador per le donne ma il permesso del governo

default featured image 3 1200x900

Con il permesso del governo le donne iraniane che lo desiderano, possono dire addio  al tradizionale chador nero. Indosseranno cappotti sbottonati e hijab dai colori sgargianti che coprono a malapena i capelli. Tuttavia si tratta di veli che già portano sempre più spesso le donne iraniane, soprat...

chador addioCon il permesso del governo le donne iraniane che lo desiderano, possono dire addio al tradizionale chador nero. Indosseranno cappotti sbottonati e hijab dai colori sgargianti che coprono a malapena i capelli. Tuttavia si tratta di veli che già portano sempre più spesso le donne iraniane, soprattutto le giovani, che per questo rischiano di essere arrestate dalla polizia religiosa in quanto “mal velate”.

La svolta “fashion” della Repubblica Islamica è indice dello scontro vigente tra gli ultraconservatore e un’ala che si viene accusata di essere più moderata, vicina nientemeno che al Presidente Mahmoud Ahmadinejad.

Il Ministero della Cultura e della Guida Islamica ha pure organizzato un “fashion-show” per illustrare la nuova moda. In palio il premio per il miglior “abito islamico”. Shoukoufeh Arabpour, 23 anni, studentessa di fashion design, presente all’esposizione, pur apprezzando alcuni modelli, ha ammesso al “Washington Post”: “Purtroppo in confronto alle altre Nazioni, non possiamo indossare i vestiti che ci piacciono”.

Questa nuova moda sembra voler spostare un po’ più in là il confine invalicabile del rigido codice d’abbigliamento femminile islamico vigente in Iran. Zahra Ranjbar, organizzatrice del “fashion show”, ha spiegato: “Vogliamo mettere dei codici sugli abiti approvati ufficialmente dal governo e fornire un permesso scritto alle donne che decideranno di indossarli in modo da impedire che siano arrestate”. “Stiamo facendo questo per la gente, per proteggerla”, aggiunge la Ranjbar.

A voler ben guardare però si tratta solo di un monito del governo rivolto in particolare alle donne: “Se vi vestite così, è perché noi ora ve lo permettiamo”. E’un “cambiare perché nulla cambi”.

Proprio oggi, martedì 27 dicembre, le autorità hanno annunciato un tv un nuovo spot per pubblicizzare un nuovo tipo di chador. Parvin Salihi, consigliera della Tv di Stato, ha parlato di modelli disegnati con l’obiettivo di re-islamizzare la società, sebbene in un modo che si concili con la moda che seguono le ragazze più giovani.

La società iraniana, composta per il 70% da giovani under 35. Sempre più donne, anche quelle più conservatrici, oggi guardano su internet video e film occidentali, comunicano via Facebook e, nel caso possano permetterselo, trascorrono le loro vacanza sulle spiagge turche o di Dubai. Si sono ormai abituate ad uno stile di vita più libero e non intendono rinunciarvi anche a costo di rischiare il carcere. Sullo sfondo gli analisti politici vedono la lotta già aperta tra gli ultraconservatori di Khamenei e gli uomini di Ahmadinejad per le elezioni parlamentari di marzo, prima delle presidenziali che si svolgeranno il prossimo anno.

C’è solo da sperare che tale nuova moda risparmi l’arresto a qualche giovane donna iraniana, determinata solo a vestire come desidera.