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Tenta suicidio: nuova vita per Katie dopo trapianto facciale

Trapianto facciale

Ancora nel cuore della giovinezza, la depressione l'ha spinta al suicidio, ma è sopravvissuta. Oggi si apre un nuovo capitolo per Katie

Un viso sorridente e dolce, una bellezza semplice e affascinate. Ma dentro di sé tanta sofferenza. Un dolore incolmabile l’ha spinta a sprofondare in un baratro cupo e drammatico. Un Io tramortito dalle troppe delusioni, una prospettiva futura che vedeva troppo lontana, forse inarrivabile. Un cuore spezzato e una vita che non valeva più la pena di vivere. Così pensava Katie. La depressione l’ha spinta a farla finita. A dire addio per sempre a una vita in cui non vedeva possibilità di riscatto. Insoddisfatta e sofferente, piegata in un vorticoso senso di patimento interiore, il 25 marzo 2014 Katie Stubblefield tentò il suicidio con un colpo di pistola da sotto il mento. Aveva appena 18 anni, ancora nel fiore della sua incantevole giovinezza. A quattro anni da quel tragico evento che le devastò il volto, ha iniziato una nuova vita grazie a un completo trapianto facciale eseguito nel 2017. La scienza (anche nel campo medico e chirurgico) sta facendo progressi senza precedenti. L’obiettivo è far tornare a sorridere persone in difficoltà, come Katie.

Katie torna a sorridere

Il percorso che la porterà alla normalità e alla desiderata indipendenza è ancora lungo. Tuttavia alla luce della gravità dei traumi che si provocò, il traguardo raggiunto può essere considerato un vero e proprio miracolo scientifico. Si tratta della “peggior ferita che abbia mai visto” per uno dei medici che la ebbe in cura.

Il tradimento del fidanzato, la perdita del lavoro della madre, un’operazione per problemi gastrointestinali che non andavano mai via. Una vita che sembrava all’insegna di patimento e sofferenza. Premette il grilletto nel bagno di casa. Il proiettile partito dal basso sfiorò il cervello e uscì tra le due orbite, ma le strappò via praticamente tutto il volto. Naso, muscoli, bocca, nervi, mascella. Una ferita orribile.

I soccorritori giunsero sul posto avvertiti dal fratello che l’aveva trovata riversa in un lago di sangue. Ma Katie era ancora viva. Quando scoprirono che non era ancora detta l’ultima parola, la trasportarono immediatamente all’ospedale di Oxford. Da lì iniziarono i trasferimenti e le numerose operazioni che l’hanno portata a una nuova vita. Dimenticare il passato per voltare pagina e intraprendere un nuovo percorso, tra sorrisi e serenità.

Trapianto facciale

L’operazione

31 ore sotto i ferri. Così è avvenuto il trapianto facciale della giovane. Uno dei chirurghi dell’ospedale di Memphis, all’indomani dell’accaduto, aveva suggerito ai genitori che soltanto un trapianto di faccia avrebbe potuto risolvere le sue gravi menomazioni. Poco dopo Katie fu accettata alla Cleveland Clinic, dove è iniziato tutto l’iter preparatorio (anche sotto il profilo psicologico) per sottoporsi a un simile intervento.

Nelle operazioni che hanno preceduto il trapianto vero e proprio i medici hanno sostituito alcune parti del suo viso con strutture create attraverso la stampa 3D. Si tratta di una delle innovazioni più avanguardiste. Lo scopo principale era ridarle un minimo di funzionalità per deglutire, respirare e masticare. Parte della sua mascella è stata ricostruita con l’osso prelevato dalla gamba e plasmato su una scansione ottenuta da sua sorella.

Trapianto facciale

Dopo aver firmato i moduli per il trapianto, nel novembre 2015, Katie ha dovuto attendere fino al 2017 per un donatore compatibile. Si è trattato di una 31enne morta per overdose (che, insieme al suicidio giovanile, è una delle piaghe più drammatiche degli Stati Uniti). Finora solo 40 persone al mondo sono state sottoposte a una simile operazione. Durante l’intervento i medici le hanno trapiantato il cuoio capelluto, la fronte, le palpebre, il naso, le guance superiori, i denti, i nervi facciali, i muscoli, parte della mascella e altri tessuti. La giovane è stata operata da 11 chirurghi con l’assistenza di numerosi specialisti. In questo modo è stato possibile ripristinare nel modo migliore le funzionalità compromesse dal proiettile. Tuttavia, dovrà assumere farmaci contro il rigetto per tutta la vita.

Trapianto facciale

Un nuovo capitolo per Katie

Katie, inoltre, non riesce ancora a vedere. Per questo motivo, sta imparando il Braille. Ha inevitabili difficoltà a esprimersi, ma è molto tenace e determinata. Finalmente ha ripreso in mano la sua vita. Da zero.

Il percorso riabilitativo che sta affrontando procede a gonfie vele. Vuol frequentare l’università online e dedicare il suo futuro ad aiutare gli altri, a spiegare agli adolescenti il valore della vita e il tema del suicidio. Ogni anno nel mondo si suicidano 800mila persone, una ogni 40 secondi, con numeri in ascesa soprattutto nelle fasce di età più giovani.