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Tentata truffa a Banca d'Italia di Via Dante

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Un 58enne disoccupato ha avuto l'idea non proprio geniale di entrare nella Banca Italia di Via Dante con una finta divisa da vigilante chiedendo di poter cambiare del danaro. Così l'uomo si è presentato agli sportelli con un fare disinvolto e sicuro forse pensando di uscire da lì vittorioso. I...

Un 58enne disoccupato ha avuto l’idea non proprio geniale di entrare nella Banca Italia di Via Dante con una finta divisa da vigilante chiedendo di poter cambiare del danaro. Così l’uomo si è presentato agli sportelli con un fare disinvolto e sicuro forse pensando di uscire da lì vittorioso.

Inevitabile la risposta dell’impiegato: “Signore, mi dispiace dirglielo ma le banconote sono false”. A questo punto l’aspirante ladro ha tentato di spiccicare una qualche scusa circa il fatto. Subito dopo è intervenuta una pattuglia dei carabinieri della stazione di Carignano che hanno identificato l’uomo e denunciato per il reato di spendita e introduzione dello Stato di monete falsificate.

E’ possibile che il piano della tentata truffa non sia proprio innovativa rispetto alle tecniche odierne avanzate. Oggi, difatti, esiste la tecnica dello skimming. Lo skimming si basa sull’inserimento di un dispositivo che si immette sopra alla fessura ove viene inserita la carta di credito o di debito, in grado di registrare il numero, l’intestatario, la scadenza e il codice CVV.

Inoltre, si aggiunge una piccola telecamera, che viene posta al di sopra del data base col tastierino numerico, per essere celata il più possibile; il risultato è una ripresa dei codici PIN che vengono digitati dall’ignaro cliente a cui viene clonata la carta.

Di solito i dispositivi vengono installati al mattino presto, momento in cui gli impiegati bancari non sono ancora giunti alla filiale, e rimossi verso le tre del pomeriggio, quando le banche stanno per chiudere e vi è la non remota possibilità di controlli. Poi vengono ricollocati nel tardo pomeriggio, a banca chiusa fino a orario serale, non oltre la mezzanotte.

Niente di poi così inconoscibile. Alcuni dei video realizzati dai truffatori sono stati resi noti al pubblico tramite you tube. Comunque sia, sarà sempre più arduo rubare alle banche con la tecnologia informatica esistente oggi.

Anche gli hacker hanno più difficcoltà a entrare indisturbati nei circuiti informatici delle banche se pur ci siano stati casi effetivi nella passata cronaca come, ad esempio, quelli che hanno interessato circa due anni fa le banche Intesa San Paolo e Unipol Banca.

Per immaginare lo sportello del futuro, infatti, dobbiamo guardare oltreoceano, negli Stati Uniti, dove la Diebold Nixford sta mettendo a punto degli ATM composti sostanzialmente da una torretta che sostiene una specie di tablet, con interfaccia touchscreen integrato con diverse funzioni.