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Terapie intensive oltre la soglia critica in 6 regioni: l'elenco aggiornato al 15 aprile

Covid-19, i numeri delle terapie intensive

Ci sono alcune regioni che stanno soffrendo in particolare modo per i ricoveri nelle terapie intensive: i dati degli ultimi giorni.

Continua a scendere il numero dei pazienti Covid-19 ricoverati nei reparti degli ospedali italiani. La media nazionale dei posti letto (medicina generale, malattie infettive e pneumologia) scende al 39%: i dati sono stati forniti dall’Agenas, Agenzia per i servizi sanitari. 

Covid-19, numeri dei ricoveri in ospedale

Un dato così basso non lo si vedeva dal 15 marzo quando il Ministero della Salute parlava del 40%, adesso addirittura sceso di un punto percentuale. Secondo l’Agenas sono attualmente sei le regioni che superano i dati. Si tratta di Piemonte (57%), Puglia (50%), Calabria (49%), Marche e Lazio (46%): chiude la Lombardia (42%).

Cala anche la pressione sui reparti di terapia intensiva degli ospedali in Italia. In media i posti letto occupati dai pazienti Covid-19 in rianimazione è del 37%: il dato ha superato di sette unità la soglia critica (30%). Si tratta  comunque di un numero che sta progressivamente scendendo. 

Qualche altro dato 

Fatto sta che il livello critico si attesta in ben 13 regioni italiane. La situazione più grave è in Lombardia con il 52%, seguita da Piemonte (50%) e Puglia (47%). A quota 45 ci sono Marche e Toscana, a 41 Emilia Romagna, Lazio e Molise. A seguire, invece, Provincia Autonoma di Trento (38%), Liguria e Friuli Venezia Giulia (37%): anche la Calabria non va bene con il 32%.  

L’idea delle riaperture 

Nel frattempo il governo sta lavorando all decreto di maggio 2021. Il presidente Draghi presiederà venerdì 16 aprile una cabina di regia in cui il governo sarà chiamato a discutere delle norme da inserire nel decreto di maggio e delle graduali riaperture per far ripartire il Paese. La riunione si terrà dopo aver appreso i dati del consueto monitoraggio dell’ISS che forniranno una panoramica aggiornata dell’attuale situazione epidemiologica. L’idea è quella di riaprire, ma con gradualità.