> > Teresa non trova lavoro in quanto mamma

Teresa non trova lavoro in quanto mamma

Teresa non trova lavoro in quanto mamma

La storia di Teresa, una donna che non trova lavoro in quanto mamma, purtroppo, non è una novità in Italia

La storia di Teresa, una donna che non trova lavoro in quanto mamma, purtroppo, non è una novità in Italia

Non trova lavoro in quanto mamma

È sempre più difficile, in Italia, trovare lavoro se si hanno dei figli. Anche per Teresa, originaria di Napoli e residente a Garbagnate Milanese da anni, è complicato trovare un’occupazione perché ha una figlia.

La giovane madre ha raccontato che ai colloqui di lavoro le pongono domande sulla sua bambina e non sulle sue competenze.

La 30enne denuncia una realtà nota a tantissime donne: molte si trovano a dover scegliere tra lavoro e famiglia. Teresa spiega che nonostante si chieda alle donne di fare più figli non vengono messe in condizioni di poter conciliare il lavoro e la famiglia.

Un intero stipendio tra babysitter e asilo

Quando è nata la sua bambina, nell’estate 2022, Teresa ha dovuto lasciare il suo lavoro perché gli orari non le permettevano di gestire la bimba e lavorare. Per pagare una babysitter e l’asilo nido spendeva tutto il suo stipendio e non avrebbe avuto senso.

A quel punto Teresa ha pensato: “Tanto ritornerò presto nel mondo del lavoro, ne troverò sicuramente un altro più adatto. Non l’avessi mai fatto”.

Da quel momento la donna è disoccupata da un anno e continua a inviare il suo curriculum nella speranza che qualcuno decida di assumerla. Dopo questa esperienza Teresa ha raccontato che prima di avere un secondo figlio ci penserebbe bene perché il suo desiderio non è di occuparsi soltanto della casa e della famiglia.

Turni lavorativi poco flessibili

Nel 2018 Teresa e suo marito si sono trasferiti a Milano. Qui hanno trovato un buon posto di lavoro. Lei faceva la commessa in un atelier di abiti da sposo e aveva un contratto a tempo indeterminato. Quando è rimasta incinta, Teresa è andata in maternità. Una volta tornata al lavoro ha chiesto di lavorare part-time. In quel momento ha scoperto che in Italia non esiste una legge che regola il lavoro a orario ridotto, ma è l’azienda a decidere.

A Teresa hanno concesso solo una riduzione minima dell’orario lavorativo. Con i turni che le erano stati assegnati era per lei impossibile gestire la bambina.

Leggi anche Mamma non trova lavoro per i tanti tatuaggi: “Nessuno mi accetta”

Il motivo per cui ha lasciato il lavoro

La donna ha provato a lasciare la piccola alla babysitter e all’asilo, ma da un punto di vista economico non le conveniva e nonostante l’aiuto esterno non riusciva ugualmente a gestire la bimba. A quel punto ha deciso di lasciare il lavoro pensando che avrebbe trovato un lavoro che le avrebbe concesso maggiore flessibilità. Dopo vari mesi non è riuscita a trovare un’altra occupazione perché i datori di lavoro le fanno domande sul lavoro di suo marito e su come è in grado di organizzarsi nel caso in cui la piccola si ammali. Soltanto alla fine del colloquio le chiedono qualcosa sulle sue competenze e sulle esperienze lavorative.

Ciò che ha voluto sottolineare la Teresa è che a nessun uomo viene fatto pesare il fatto di avere dei figli, nessun uomo verrebbe discriminato in quanto padre, a nessun uomo, in fase di colloquio vengono fatte domande sulla gestione dei figli.

Troppe donne come Teresa in Italia

Ci sono moltissime donne che si trovano nella stessa condizione di Teresa e che devono mettere da parte le loro ambizioni per far spazio ai figli. Per quanto possa essere gratificante avere dei bambini anche seguire le proprie aspirazioni non sarebbe male per tutte quelle donne che hanno competenze, sono preparate e che desiderano trovare il loro posto nel mondo del lavoro.

Ti potrebbe interessare Torino, non trova lavoro perché “sembra un uomo”: lo sfogo sui social