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Termovalorizzatore a Roma, cos'è e a cosa serve

Rifiuti Roma

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri vuole costruire un termovalorizzatore per risolvere le continue emergenze rifiuti. Ancora da definire il luogo.

Roberto Gualtieri, il sindaco di Roma, vuole dotare la città di un nuovo termovalorizzatore per migliorare la situazione rifiuti.

La capitale italiana dispone infatti solamente di tre impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) e usa il termovalorizzatore di San Vittore nel Lazio, di proprietà di Acea. Gli scarti di lavorazioni vengono invece distribuiti in diversi impianti sulla penisola.

La carenza di impianti e sbocchi di conferimento porta quindi Roma, secondo Gualtieri troppo dipendente da Tmb e discariche, a essere spesso soggetta a crisi di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

“Vogliamo costruire un termovalorizzatore a controllo totalmente pubblico a Roma”

“Il modello che intendiamo seguire è quello degli impianti di valorizzazione energetica dei rifiuti e di superamento delle discariche. Pensiamo a un termovalorizzatore a controllo totalmente pubblico con le migliori tecnologie industriali”, ha annunciato Roberto Gualtieri.

Un termovalorizzatore è un impianto per smaltire i rifiuti, solitamente destinati alla discarica, tramite un processo di combustione ad alte temperature.

L’idea del primo cittadino di Roma è di realizzare introiti producendo energia, riducendo così la Tari, la tassa sui rifiuti, del 20%. Nel progetto potrebbero essere coinvolte le società Acea e Ama.

“Abbiamo deciso di dotarci di un impianto di termovalorizzazione da 600 mila tonnellate annue che ci consenta di chiudere il Tmb di Rocca Cencia e di abbattere del 90% l’attuale fabbisogno di discariche. Un tipo di impianto che avrà un impatto ambientale sostanzialmente nullo. È il modello più green tra tutti quelli che abbiamo esaminato”, ha proseguito Gualtieri.

“Oggi il fabbisogno di smaltimento di rifiuti ammonta a 1.200 tonnellate al giorno. Anche quando avremo raggiunto il 65% sulla base del modello industriale attuale il nostro fabbisogno sarebbe di mille tonnellate a giorno, 350 mila l’anno, una discarica fortemente impattante che durerebbe meno di due anni e mezzo e non cambierebbe meccanismo”, ha dichiarato il sindaco.

“Stiamo lavorando con governo e Regione Lazio”

L’iter per la costruzione del termovalorizzatore potrebbe essere accelerato grazie ai poteri commissariali di cui Roberto Gualtieri dispone in qualità di commissario per il Giubileo del 2025, anche se non sarà semplice realizzare tutto in tempo.

“Stiamo lavorando con governo e Regione Lazio per permettere di chiudere il ciclo dei rifiuti, per ricorrere anche a procedure straordinarie, superando il vincolo posto dal piano regionale. Questo vincolo, va sottolineato, era frutto degli errori della precedente giunta capitolina, che ha trasmesso dati non reali e condizionato quindi le scelte”, ha evidenziato Gualtieri.

Per realizzare il termovalorizzatore il sindaco pensa a “un investimento che crediamo possa essere agevolmente realizzato con il giusto mix di equity e debito”.

Il luogo in cui potrebbe sorgere l’impianto è invece ancora da definire. Secondo alcune fonti si penserebbe all’estrema periferia sud, in zona Santa Palomba, ma Gualtieri non si sbilancia: “Non si parte dal terreno ma da cosa si vuole fare. Il primo passaggio era decidere cosa fare. Questo elemento ci consente ad avere dei punti fermi anche rispetto alle aree“.

Dalla politica sono arrivati diversi pareri favorevoli e qualcuno contrario

Il sostegno a Roberto Gualtieri per la costruzione del termovalorizzatore arrivano da diverse parti.

L’assessore ai Rifiuti del Lazio Massimiliano Valeriani approva il pensiero del sindaco di Roma: “Abbiamo sempre sostenuto la necessità di raggiungere l’autonomia della Capitale nella gestione del proprio sistema dei rifiuti. Un apprezzamento che riguarda anche la decisione di realizzare impianti pubblici, assicurando maggiori controlli per garantire la tutela dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente”.

Anche Carlo Calenda si è dichiarato favorevole alla decisione di Gualtieri: “Finalmente, ottima decisione. Adesso è importante che la regione e Nicola Zingaretti cambino rapidamente il piano regionale sui rifiuti che non prevede un termovalorizzatore“.

“Meglio tardi che mai” è stato invece il commento di Matteo Salvini.

“Condivido e apprezzo la decisione di Gualtieri di dare una svolta alla politica dei rifiuti a Roma attraverso una strategia di valorizzazione energetica strutturale. L’obiettivo è finalmente quello di risolvere una volta per tutte il problema. Avanti”, ha detto Enrico Letta.

Perplessità invece dal Movimento 5 stelle: “Il sindaco sbaraglia le carte annunciando la costruzione dell’inceneritore. Un intervento davvero deludente, che ci lascia a bocca aperta“.

“Una scelta totalmente sbagliata e contraria alle politiche ambientaliste“, è invece l’opinione di Legambiente.

Alcuni consiglieri di maggioranza in Campidoglio si sono infine mostrati sorpresi per le modalità di comunicazione del progetto, in quanto informati da Gualtieri solo poco prima dell’annuncio in Assemblea Capitolina.

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