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Terremoto Adriatico, Ingv: Se magnitudo più alta, rischio tsunami"

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Nel corso del pomeriggio e in serata si sono susseguite oltre 30 scosse. Ingv: “Possibile rischio di altre scosse".

Sono oltre una trentina le scosse di terremoto registrate al largo della costa adriatica che si sono susseguite nel corso del pomeriggio e nella serata del 27 marzo a seguito della prima di magnitudo 5.2 che è stata avvertita distintamente in numerose città italiane in particolare in Campania, nel Lazio, in Puglia o ancora in Abruzzo.

Stando a quanto registrato dall’INGV, molte scosse non hanno superato la magnitudo di 3 come quelle avvertite nel tardo pomeriggio o in serata l’ultima delle quali di magnitudo 2.0 alle ore 22.38. Alcune invece hanno raggiunto la magnitudo 4.1 come quelle avvertite rispettivamente alle ore 15.00 e alle 15.13. Avvertita inoltre una scossa di magnitudo 4.0 alle 15.21. Alla luce delle numerose scosse rilevate nel mare Adriatico, non è chiaro quello che potrebbe accadere – ha fatto presente il direttore dell’INGV sezione di Pisa Carlo Meletti in un’esclusiva rilasciata a fanpage.

Terremoto Adriatico, Ingv: “Rischio tsunami”

Cosa ci può aspettare nei prossimi giorni? A rispondere il direttore della sezione di Pisa dell’INGV che in un’esclusiva a fanpage ha fornito un quadro esaustivo sulle scosse che si sono susseguite in queste ultime ore. Stando a quanto riportato da INGV, a seguito della prima scossa di 5.2. alle ore 14.47 sono state registrate oltre una trentina di scosse, moltissime tra la magnitudo 2.0 e la magnitudo 3.0-3.4. Alcune invece di magnitudo 4.0-4.1. Naturalmente tutte al largo della costa adriatica.

Su ciò che potrebbe accadere nei prossimi giorni Meletti ha dichiarato: “Ci sono state già diverse repliche, anche di magnitudo 4.2, o anche minori. Non sappiamo cosa potrà succedere, ci saranno sicuramente altre scosse come spesso accade in casi come questo. Se ci sarà un terremoto più forte non si sa”.

L’esperto ha poi spiegato che in caso del rischio di un terremoto “più forte”: “Quello che invece non è successo e che potrebbe avvenire è uno tsunami: ovviamente che abbiamo un terremoto che avviene in mare, verifichiamo che non ci siano maremoti”. L’esperto su questo ultimo punto ha messo in evidenza che potrebbero non verificarsi danni in città quanto piuttosto potrebbe esserci un rischio nelle isole vicine. “È improbabile che ci possano essere danni perché la città più vicina è a 90 chilometri di distanza rispetto all’epicentro del terremoto”.