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Terremoto Amatrice due anni dopo, Di Maio: lo Stato c'è

terremoto Amatrice

Celebrazioni in ricordo delle vittime del terremoto in Centro Italia. Ad Amatrice Luigi Di Maio: "Sono venuto in questi luoghi non per illudere".

Sono passati due anni dal terribile terremoto che ha distrutto le città di Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto. Sui luoghi della tragedia il premier Giuseppe Conte ed il vicepremier Luigi Di Maio. Nel corso dell’omelia il vescovo di Ascoli Piceno esorta: “La ricostruzione che verrà non dovrà essere una mera opera di maquillage ma improntata davvero a garantire un futuro nel nome della sicurezza di tutti”.

Veglia ad Amatrice

Questa notte, alle ore 3.36, si sono ricordate i 299 morti del terremoto che il 24 agosto 2016 ha fatto tremare il Centro Italia. Devastate in particolare le città di Accumuli, Amatrice e Arquata del Tronto. Presente ad Amatrice il vicepremier Luigi Di Maio. “Un ragazzo qui mi ha detto: ‘Il terremoto ha distrutto tutto. Ha raso al suolo case, chiese, la scuola e i negozi. Questi si ricostruiscono. Le vite strappate via nessuno ce le ridarà’. È una riflessione che merita grande rispetto da parte di tutti” sottolinea il leader del MoVimento 5 Stelle su Facebook.

“Ieri ho partecipato alla veglia che è stata caratterizzata dal silenzio, interrotto dai racconti e dalla lettura dei nomi di chi ha perso la vita quel tragico 24 agosto. – ricorda – Nelle letture che hanno accompagnato la veglia, anche se sono stati rievocati momenti dolorosi, c’è stato un filo conduttore legato alla speranza e alla volontà di continuare ad andare avanti, di ricostruire questa città”.

“Sono venuto in questi luoghi non per illudere le persone ma per stare in mezzo a loro in un momento difficile e per far sentire la presenza dello Stato. – assicura – Sì, perché se è vero che nessuno potrà colmare il vuoto lasciato da chi non c’è più, bisogna lavorare concretamente per aiutare i cittadini in questo percorso di ricostruzione. Con l’aiuto dello Stato e con la grande forza d’animo delle persone che ho incontrato qui sono certo che ci riusciremo”.

La ricostruzione

Il premier Giuseppe Conte ha invece partecipato alla fiaccolata e alla messa ad Arquata del Tronto. “In questo modo testimonieremo il nostro commosso ricordo per coloro che non ci sono più ed esprimeremo solidale impegno nei confronti di tutte quelle persone che sperano di tornare presto a vivere nel proprio paese” aveva annunciato prima della commemorazione.

Durante l’omelia, il vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni D’Ercole, ha esortato la comunità a “trasformare una tragedia enorme come quella di un terremoto in una opportunità”. “Il terremoto non è un incidente ma fa parte della vita. – ha aggiunto – Allora dobbiamo costruire in modo che le nostre case non ci facciano paura”. “La ricostruzione che verrà, quindi, non dovrà essere una mera opera di maquillage ma improntata davvero a garantire un futuro nel nome della sicurezza di tutti” chiarisce.

“I vostri morti sono i nostri morti – ha assicurato quindi rivolgendosi ai parenti delle vittime – ma anche la nostra speranza è la vostra speranza”. Pochi giorni fa il commissario per la ricostruzione Paola De Micheli ha annunciato che lo Stato ha finora investito 252,3 milioni di euro per la ricostruzione. Finora però nemmeno una casa su dieci di quelle crollate, a due anni dal terremoto, è stata eretta. La Protezione Civile informa invece che ad oggi sono state completate 3.615 soluzioni abitative, pari al 99,40 per cento di quelle ordinate in tutto il Centro Italia.