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Terremoto Centro Italia, Curcio: quanto prima via dalle tende

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A 2 settimane dal terremoto Centro Italia, sono 4500 le persone ospitate nella tendopoli gestita dalla PC. Via da qui quanto prima, la promessa di Curcio. Dal 24 agosto, giorno del terremoto Centro Italia, sono passate due settimane. Mentre si continua a scavare, la popolazione colpita dal sisma Ã...

A 2 settimane dal terremoto Centro Italia, sono 4500 le persone ospitate nella tendopoli gestita dalla PC. Via da qui quanto prima, la promessa di Curcio.

Dal 24 agosto, giorno del terremoto Centro Italia, sono passate due settimane. Mentre si continua a scavare, la popolazione colpita dal sisma è ospitata all’interno della tendopoli predisposta e gestita dagli uomini della Protezione Civile. La situazione è sotto controllo, ma le piogge degli ultimi giorni e il cambio di stagione alle porte impongono di trovare una soluzione diversa per dare assistenza ai terremotati.

Ad oggi risultano essere circa 4500 le persone rimaste senza dimora e alle quali è stato dato un posto in una tenda della Protezione Civile. La disponibilità di posti sarebbe ancora “più ampia”, ha detto il capo della PC Fabrizio Curcio, ma l’intenzione è di portare “via da lì quanto prima” tutti. “I nostri standard qualitativi” ha specificato Curcio nel corso dell’audizione di oggi in Commissione Ambiente, “sono molto elevati, ma è chiaro che nelle tende questo non può che abbassarsi”.

Pioggia, freddo e “una difficoltà pratica”: ipotesi seconde case ad Amatrice

Al di là del “livello qualitativo” si pongono importanti problemi pratici. Le piogge degli ultimi giorni hanno evidenziato molte difficoltà logistiche all’interno della tendopoli. A breve l’estate sarà terminata e le temperature si abbasseranno, rendendo più complicata la permanenza negli attuali ricoveri. Infine “una difficoltà pratica: a 14 giorni dal sisma la comunità non è pronta a venire via, perché è gente forte e con un forte senso di appartenenza”.

Fabrizio Curcio ha voluto evidenziare l’ulteriore problema della volontà della popolazione di rimanere dov’è a fronte della necessità di disporre di alcuni mesi (si è parlato di 6 – 7) per predisporre un villaggio completo costituito da piccoli edifici prefabbricati. Nel periodo occorrente per l’apprestamento dei nuovi alloggi, i terremotati dovrebbero accettare di trasferirsi, cosa che al momento non sembrano intenzionati a fare. Gli abitanti di Accumoli, secondo quanto ha riferito lo stesso Curcio, sarebbero disposti a spostarsi a San Benedetto del Tronto, mentre “ad Amatrice molti vogliono rimanere, anche se si sta valutando l’ipotesi solidale dell’uso delle seconde case rimaste in piedi”.

Il percorso è molto lungo, siamo ancora in una fase operativa di soccorso

Quello che si profila all’orizzonte è “un percorso molto molto lungo”, l’ammissione di Curcio, che ha dichiarato di avere appreso “con grande favore la nomina di un Commissario (Vasco Errani, ndr) per la ricostruzione”. “In questo momento il sistema ha dato una buona prova in termini di risposta” ha proseguito il capo della Protezione Civile, sottolineando che nell’area colpita dal sisma del 24 agosto scorso sono state registrate “oltre 6 mila repliche”. Il conteggio delle vittime si è consolidato sulla cifra di 295 e il numero è “paragonabile a quello dei feriti”, ma si continua a scavare, a conferma del fatto che “siamo ancora in una fase operativa di soccorso”.