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Terremoto Grecia: grave situazione all'isola di Lesbo

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Si è mobilitata anche Caritas Italia che fa base ad Atene, l’esperienza degli italiani è preziosa.

È stato dichiarato poche ore fa lo stato di emergenza sull’isola di Lesbo in Grecia, dopo esser stata colpita da un terremoto di magnitudo 6.3. Colpita anche l’ isole greca di Chio e la costa occidentale della Turchia. Sia la Turchia che la Grecia si trovano lungo linee di faglia che negli ultimi anni sono state all’origine di diversi importanti terremoti. Senza un tetto purtroppo sono rimaste almeno 800 persone, a causa dei gravi danni alle case.

L’ epicentro nel mar Egeo, pochi chilometri a sud dell’isola greca e la costa occidentale della Turchia a 10 km di profondità e a circa 11 km di distanza dal villaggio di Plomari. Sono state registrate una quarantina di scosse di minore entità, seguita da altre di 4.9 e 3.9. Il sisma è stato avvertito in modo consistente nel distretto turco di Karaburun e le scosse che hanno fatto tremare gli edifici anche a Smirne, distante circa 90 chilometri, sono state avvertite fino ad Atene.

Il bilancio è di un morto e una decina di feriti, in una totalità di 12 villaggi. Nel villaggio di Vrissas, diverse abitazioni sono crollate uccidendo una donna di 45 anni, sepolta sotto le macerie. Una buona metà del villaggio è stato distrutto, ed il Comune di Lesbo dopo averne ordinato la sua evacuazione, sta mettendo a disposizione camere in alberghi e appartamenti nella zona turistica di Vatera al fine di accogliere i terremotati rimasti senza casa, alcuni saranno allocati in campi improvvisati.

Il sindaco Manolis Armenakas ha affermato “vi sono stati danni a diversi edifici, vecchi e nuovi, tutti da valutare” e Christiana Kalogirou, governatore della regione dell’Egeo del nord, ha aggiunto “È un disastro”.

Danneggiate alcune case anche nel villaggio di Plomari dove alcune strade che sono state chiuse. Lievi danni anche nella captale Mitilini, con diversi crolli tra gli edifici del centro storico. Nel resto dell’isola non si sono registrati ulteriori danni, infatti sono rimaste intatte le strutture del centro profughi. Si è mobilitata anche Caritas Italia che fa base ad Atene, l’esperienza degli italiani è preziosa. Oltre all’Esercito c’è la Marina al porto di Plomari, dove il fondo non si vede più a causa del fango.

“Il pensiero e il nostro interesse in questo momento sono per gli abitanti delle zone colpite dal terremoto. La necessità primaria adesso è la sicurezza dei cittadini. L’inventario dei danni sarà la nostra preoccupazione immediata assieme al loro recupero” ha scritto su twitter Tsipras.