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Terremoto in Turchia, i morti salgono a oltre 2300. Erdogan: "Il disastro più grande dal 1939"

Acora immagini terribili che arrivano da Siria e Turchia

Continua a crescere il bilancio del terremoto in Turchia e Siria: è un'ecatombe, i morti salgono a 2300 e gli ospedali della zona sono pieni di feriti

Terremoto in Turchia e Siria: è un’ecatombe, i morti salgono a oltre 2300 mentre fonti locali spiegano che il il premier di Ankara Erdogan allerta il gabinetto di emergenza mentre sul posto i soccorritori scavano forsennatamente. Servono disperatamente nuove unità e gli ospedali stanno iniziando a riempirsi di feriti. Una conta obiettiva al momento è impossibile perché è chiaro: da quanto riferiscono i media turchi e siriani i morti vengono estratti dalle macerie con cadenza spaventosa.

Terremoto in Turchia e Siria: è un’ecatombe

Questo dopo la terribile scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con un’altra superiore a 6 che è stata registrata alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. I dati aggiornati dicono che si registrano almeno 1800 morti, ma che potrebbero arrivare a 10 mila. Tutto questo mentre il governo della Turchia si prepara a fronteggiare il disastro e quello italiano, per mezzo della Protezione Civile, si prepara a fronteggiare un possibile e concreto allarme tsumani. In queste ore sui social, dopo il lancio delle terribili notizie di stanotte e l’allarme confermato da Ingv e protezione Civile, è stato un susseguirsi di messaggi allarmati, specie da parte dei cittadini che abitano lungo le coste orientali del paese.

In Italia tam-tam mattutino sui social

Sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il Dipartimento della Protezione civile ha infatti “diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane in seguito alla scossa con epicentro tra Turchia e Siria”. La Protezione civile “raccomanda di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali”.