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Terremoto Indonesia, video mostra il momento della scossa

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Nuova scossa il 9 agosto. Migliaia gli sfollati. Secondo il Ministero della Sicurezza, i morti sarebbero 319.

Un insieme di sequenze video, che circolano in Rete, rappresentano una testimonianza eccezionale dei momenti drammatici vissuti durante il terremoto del 5 agosto, avvenuto a pochi giorni di distanza da quello del 29 luglio- che ha provocato sedici morti. La scossa, di 6.9 della scala Richter, ha avuto epicentro a soli due chilometri da Loloan, nell’isola di Lombok, con ipocentro (profondità) a 10,5 chilometri. Le immagini, riprese da telecamere di sorveglianza e da video amatoriali, immortalano il momento esatto in cui la terra ha tremato. Particolarmente impressionanti sono i filmati girati all’interno di luoghi affollati come, ad esempio, i centri commerciali: tra la folla si scatena il panico. Le persone cercano di fuggire, spesso in modo disordinato e incontrollato. Tanti si riversano in strada. Non meno sconcertanti i video che mostrano uffici o attività di vario genere: si notano nitidamente gli oggetti, presenti nelle stanze, tremare. Di fronte a un sisma di tale entità, non sorprende che il numero delle vittime sia purtroppo ingente. 

Sisma in Indonesia: le vittime

La terra continua a tremare in Indonesia: il 9 agosto una nuova scossa, di magnitudo 5.9, ha colpito l’isola di Lombok. Wiranto, ministro della Sicurezza, ha dichiarato che le vittime del sisma del 5 agosto sono 319. Ieri l’agenzia di stampa governativa Antara ha fornito un bilancio più grave: i morti sarebbero 347, tutti di nazionalità indonesiana, secondo le autorità. La cifra è stata calcolata in base a un rapporto fornito dai distretti a nord dell’isola di Lombok all’Agenzia nazionale per i disastri. Il numero delle vittime potrebbe non essere definitivo: oltre alle persone gravemente ferite, occorre ricordare che raggiungere le aree colpite dal terremoto non è affatto semplice, data la presenza di detriti e di frane. Tali circostanze complicano il lavoro dei soccorritori. La situazione in cui versano i sopravvissuti non è agevole. Secondo le autorità ufficiali, gli sfollati sarebbero 165mila. Nell’area più colpita, Kayangan, 20mila persone necessitano di assistenza urgente. Nell’isola di Lombok, gli indonesiani evacuati dalle loro case sarebbero 156mila. L’Oxfam, già presente con operatori dopo il sisma precedente, si occupa della distribuzione dell’acqua potabile ai sopravvissuti. Nelle zone rurali la situazione è altrettanto complicata: gli abitanti hanno trovato rifugio in tende, montate lungo le strade o nei campi, ma il cibo inizia a scarseggiare.

Le operazioni di soccorso

Le autorità locali, insieme al governo indonesiano e alle squadre di soccorso internazionali, stanno organizzando gli aiuti umanitari; raggiungere le zone colpite dal sisma, che ha provocato ingenti danni strutturali, richiede del tempo, un fattore poco compatibile con la situazione emergenziale che sta vivendo il paese asiatico. Si stanno moltiplicando perciò gli appelli per ricevere beni di prima necessità e medicine. Da non sottovalutare infine i traumi psicologici riportati da molti dei sopravvissuti al terremoto. Antonio Gutteres, segretario generale dell’Onu, ha affermato di essere “rattristato per la devastante perdita di vite umane, lesioni e danni causati dal terremoto in Indonesia”, riferisce l’Ansa. Gutteres ha inoltre precisato che le Nazioni Unite “sono pronte a sostenere gli sforzi per i soccorsi”. Un rappresentante della Croce Rossa indonesiana, Husni Husni, ha sottolineato le difficoltà incontrate dai soccorritori nel raggiungere le zone colpite, esprimendo il timore che “non riescano ad arrivarci a causa dei detriti, ci sono anche delle frane”.