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Terremoto a Ischia, Legambiente: "E' la capitale dell'abusivismo e del rischio"

Terremoto a Ischia

Il presidente dell'associazione in Campania: "Oltre i terremoti allarme per frane e smottamenti. Prioritario abbattere i casi eclatanti e riqualificare dove possibile.

Terremoto a Ischia, a poche ore dall’accaduto, esperti geologi e politici si interrogano su come sia stato possibile creare danni così ingenti con una scossa di magnitudo 4.0. A tentar di spiegare il perché, c’ha pensato a ‘Repubblica’ è Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, commenta ora con rabbia il terremoto di Ischia: “Da oltre 20 anni abbiamo lanciato iniziative per segnalare casi eclatanti – dice – e dopo la demolizione di ecomostri come quello di Fuenti, sulla costiera amalfitana, per la prima volta dal Dopoguerra in Italia c’è stato un rallentamento nell’abusivismo. È successo pressoché ovunque, tranne a Ischia“.

Legambiente denuncia da anni con i suoi dossier “Mare Monstrum”: la Campania è in testa alla classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento costiero, con 764 infrazioni accertate dalle Capitanerie di porto e dalle altre forze dell’ordine solo nel 2017 e sul suo territorio è commesso il 20,3 per cento dei reati totali inerenti la cementificazione.

Le domande più ricorrenti sono: perché? Come è potuta accadere una cosa del genere? A queste due domande Buonomo ha detto: “A Ischia l’abusivismo è pratica consolidata e diffusa, alimentata dalla politica, che in maniera trasversale chiude un occhio, e dalle scappatoie legali. Vige la prassi di costruzione abusiva “per necessità” e all’interno di questo concetto rientra di tutto, dagli ampliamenti poi affittati ai turisti, a interi nuovi edifici che diventano alberghi. E ad essere più pericolose, come stiamo vedendo in queste ore, sono le sopraelevazioni, che indeboliscono la struttura”.

L’abusivismo che si è consolidato ormai da anni ad Ischia sembrerebbe essere il motivo principale che ha portato a questi risultati con una minima scossa di terremoto. La mancanza di controlli negli ultimi anni, ha portato a tutto ciò. Proprio in merito a tale argomento, il presidente di Legambiente Campania ha detto: “Tutto avviene in una situazione di diffusa illegalità. Abbiamo accertato che sopraelevazioni e ristrutturazioni abusive sono fatte con lavori che si concludono in 48/62 ore. Non è indispensabile essere ingegneri per capire quale sia l’affidabilità di tali costruzioni e la perizia delle ditte che le eseguono. E poi, come sottolinea il nostro dossier, la politica strizza l’occhio a queste pratiche, perché vietarle non porta voti”.

Da una situazione del genere se ne può uscire con le giuste leggi, volte ad eliminare una volta e per tutte l’abusivismo, mettendo in regola tutte le strutture che non lo sono. In merito a ciò, Michele Buonomo ha detto: “Non vanno riqualificati gli abusi totali, quelli vanno abbattuti. Ma si può migliorare la parte preesistente agli abusi. Nel Nord Europa le pratiche di “deep renovation” hanno mostrato che si può mettere in sicurezza un edificio in poco tempo e quasi senza mandare via chi ci abita. In Italia abbiamo le competenze per farlo. serve la volontà politica”.