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Terremoto nelle isole Vanuatu, scossa di magnitudo 6.3

sismografo

La scossa è stata registrata alle ore 23.13 (ora italiana). Ne ha dato notizia l'Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia.

Un terremoto di elevata intensità, M 6.3 della scala Richter, è stato registrato nelle isole Vanuatu, situate nell’Oceano Pacifico. L’Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia ne ha dato notizia, riportando anche i dati rilevati.

Magnitudo e ipocentro

Il terremoto è di magnitudo 6.3 e ha un ipocentro (profondità) di 33 chilometri. La scossa è avvenuta alle ore 8.13- ora locale- del 22 giugno, che corrisponde alle 23.13 del 21 giugno in Italia. Al momento, non risultano esserci stati danni a cose e persone. Non è stata diramata alcuna allerta per rischio tsunami. Pur con una bassa probabilità, dato l’ipocentro, che si siano verificati incidenti o danni, gli esperti non escludono altri rischi, come ad esempio l’eventualità che possano presentarsi delle frane. Nell’arcipelago delle Vanuatu, la cui popolazione (circa 280000 persone) è sparsa sulle varie isole, molte strutture non sono ancora adatte a sopportare, senza alcun pericolo, scosse sismiche particolarmente intense; altri edifici invece, progettati più di recente, hanno una vulnerabilità più bassa.

L’anello di Fuoco del Pacifico

L’arcipelago delle isole- molte delle quali di origine vulcanica- Vanuatu è frequentemente colpito da terremoti, accompagnati in molti casi da tsunami, nonostante questi eventi non siano spesso distruttivi ma sono pressoché costanti. Le Vanuatu giacciono su una placca terrestre particolarmente “attiva”, definita placca delle Nuove Ebridi (l’antico nome dell’arcipelago Vanuatu), legata a quelle del Reef Balmoral, del Reef Conway, a quella pacifica e australiana. Le isole si trovano vicino al cosiddetto ‘anello di fuoco’ del Pacifico, che circonda l’omonimo oceano estendendosi per circa 40000 chilometri. Gli eventi geologici descritti, scosse sismiche e vulcani, sono causati “dalle interazioni delle placche nelle zone di subduzione, dove le placche oceaniche convergono e scivolano sotto le placche continentali- si legge sul sito di Meteo Web– Le placche convergenti sono bloccate con forza e costruiscono lentamente la loro energia in un esteso periodo geologico”. “Quando le pressioni diventano troppo forti, le placche bloccate si rompono violentemente e creano potenti terremoti nelle zone circostanti”, conclude il portale, citando anche l’alto numero di vulcani (oltre 450), attivi o meno, della regione, la cui origine deriva proprio dal movimento delle placche.

Un’isola evacuata

Date le caratteristiche geologiche dell’area, non sorprende l’alto numero di eventi sismici che colpiscono sistematicamente le isole Vanuatu. Tra gli altri, si ricorda un terremoto di alta intensità, registrato nell’aprile 2016, che ha goduto di attenzione da parte della stampa anche per l’allarme tsunami; la magnitudo della scossa è di 7.2 della scala Richter, con epicentro a circa 420 chilometri a nord ovest della capitale Port Vila. In quel caso, le autorità hanno allertato i soccorsi per rischio tsunami, poi rientrato. Nel maggio del 2018, quando l’attenzione si concentra sull’eruzione del vulcano Kilauea, gli abitanti di un’isola dell’arcipelago Vanuatu vivono momenti drammatici. Il vulcano del monte Lombenben, situato sull’isola Ambae, è estremamente attivo ed erutta una densa cenere che compromette tutto l’ambiente circostante, danneggiando le coltivazioni e rendendo irrespirabile l’aria. La popolazione, composta da circa 10000 persone, è stata evacuata.