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Terremoto Messico, estratto vivo bimbo da abitazione crollata

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Violento terremoto in Messico. circa cento vittime in aggiornamento continuo. Bimbo estratto vivo dalle macerie di una abitazione crollata

Un bimbo è stato estratto vivo da una abitazione crollata per il sisma, in Messico. Un violento terremoto in Messico, con epicentro al largo della costa dello stato di Chiapas, ha fatto tremare la costa occidentale dello stato dell’America centrale.

Questa volta la fortuna è stata magnanima con il popolo messicano

Nonostante la violenza del sisma, 8,2 della scala Richter, i morti sono stati in numero contenuto, anche se in costante aggiornamento. La distanza dell’epicentro dalla città più popolosa del centro America, ha fatto sì che il numero delle vittime fosse contenuto. Già nel 1985 Città del Messico fu violentemente colpita da un sisma che causò oltre quindicimila vittime.

È impressionante il fatto che la scossa sia stata avvertita da oltre 50 milioni di abitanti, su un totale di 127 milioni. Secondo gli esperti è la scossa più violenta da cento anni a questa parte. L’ epicentro, come si diceva, è stato in mare aperto, ad una profondità di 58 km. Nonostante questi numeri, il movimento tellurico è stato avvertito anche a Città del Messico, a 1000 km di distanza.

Il presidente messicano, Enrique Peña Nieto, che ha visitato la zona venerdì, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.

Estratto vivo un bambino di 11 anni

Dal crollo di una abitazione crollata a Juchitan, nello stato di Oaxaca. un bimbo è stato estratto vivo. Una buona notizia in un mare di disperazione. Ma nonostante una buona notizia, la situazione continua ad essere drammatica. La conta dei morti e dei dispersi è in continua evoluzione.

Si è ripetuto il miracolo che era già avvenuto ad Ischia lo scorso 22 agosto. Anche nell’ isola partenopea, dopo l’ultimo sisma, un bambino è stato estratto dalle macerie dopo sedici ore. A Ischia il miracolato bambino ha permesso il salvataggio dei due fratellini, guidando i soccorsi.

Che i terremoti siano una catastrofe non prevedibile è un dato di fatto. Nessuno potrà mai sapere quanto avverrà un sisma e che potenza avrà. Ma che ancora si muoia per mancata prevenzione fa ribollire il sangue.

La zona in cui è avvenuto il sisma di giovedì scorso, secondo gli esperti, è una zona di subduzione della placca oceanica. Questo dovrebbe spingere le popolazioni ad aspettarsi un evento catastrofico prima o poi. Di conseguenza la progettazione delle costruzioni dovrebbe avvenire tenendo conto di questo dato non secondario.

Pur gioendo per il bambino estratto vivo dalle macerie, non si dovrebbe più piangere morti per mancanza di prevenzione. Non esistono ragioni per mettere in pericolo la vita degli esseri umani e del futuro dell’umanità. Ci sono zone del pianeta dove si convive giornalmente con il terremoto, senza dover piangere vittime.

La povertà di quelle popolazioni non deve essere un ostacolo alla prevenzione. Sarebbe più opportuno che i governi spendano più soldi per garantire le vite dei cittadini, che per cose più futili. La vita delle persone non ha prezzo.