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Terremoto nelle Marche, il sisma è dovuto alle trivelle? Le parole dell'esperto

L'immagine di uno dei post "complottisti"

Terremoto nelle Marche, il sisma è dovuto alle trivelle? Le parole di Piero Farabollini: "Mi sento assolutamente di dire che non c’è nessuna correlazione"

Terremoto nelle Marche, il sisma è dovuto alle trivelle? Le parole dell’esperto sono state chiarissime in merito. Una serie di post social allarmistici insinua la possibilità ma il presidente regionale dei geologi della regione colpita smentisce. Il sisma che ha  colpito il Centro Italia per alcuni avrebbe avuto una causa:  le trivelle. Open ha fatto perciò una carrellata sugli scritti social dei contestatori dell’estrazione di gas sul territorio italiano. 

Il sisma nelle Marche è dovuto alle trivelle? 

E Twitter ha ospitato perciò perle si saggezza come questa: “E voi vorreste mettere le trivelle?“. Ovviamente il “voi” è riferito al governo Meloni, che si è espresso favorevolmente riguardo la liberazione di “alcune estrazioni di gas italiano”. E ancora: “La natura si ribella alle nuove trivelle! Terremoto ‘nel’ Adriatico, proprio dove la Meloni intende bucare! La speranza che questo governo degli orrori capisca che la natura si ribella agli orrori”. C’è altro: “Nessuno che dice che nella zona del terremoto di stamane ci sono le trivelle?“. 

Cosa ha detto Farabolini a Radio Anch’io

Ci ha dovuto pensare Piero Farabollini, presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche, a smentire tutto  ai microfoni di Radio Anch’io su Radio Rai 1: “Mi sento assolutamente di dire che non c’è nessuna correlazione tra il terremoto di questa mattina e le trivellazioni in Adriatico”. Il tecnico ha spiegato che “la semplice trivellazione non dà eventi di questo tipo, una magnitudo così forte è impensabile che possa essere legata trivellazioni”. E ancora: “Nel momento in cui si va a fare un prelievo e soprattutto si va fare uno stoccaggio nelle perforazioni abbiamo piccoli sismi contenuti in una magnitudine tra quattro e quattro e mezzo”. In questo caso, invece, “abbiamo una profondità di otto chilometri, molto elevata, rispetto a risentimenti che possono essere legati alle trivellazioni”.