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Terremoto: i senza tetto spalano la neve e allestiscono posti letto

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Quando si ha poco si dà di più, e lo dimostrano i gesti dei senza tetto in occasione del terremoto a Chieti. I senza tetto si sono privati dei loro pochi bene per aiutare la comunità.   Il fatto che siano senza dimora non significa che non abbiano un cuore, forse più grande  a più ape...

Quando si ha poco si dà di più, e lo dimostrano i gesti dei senza tetto in occasione del terremoto a Chieti. I senza tetto si sono privati dei loro pochi bene per aiutare la comunità.

Il fatto che siano senza dimora non significa che non abbiano un cuore, forse più grande a più aperto di chi, la dimora ce l’ha. Così i senza tetto si sono messi a spalare la neve. Un fatto accaduto proprio nella infrastruttura della Capanna di Betlemme della Comunità Papa Giovanni XXIII. Così gli uomini senza fissa dimora hanno preso ciò che avevano per aiutare le famiglie in difficoltà. Hanno preso le loro coperte e si sono messi a disposizione per spalare la neve. Ma non solo: queste persone, a cui generalmente per i luoghi comuni si tende ad attribuire fallimenti nella vita, si sono privati delle loro coperte hanno prontamente organizzato addirittura be trenta posti letto.

“A Chieti per la neve e il maltempo ­ ha spiegato Luca Fortunato, responsabile della capanna di Betlemme di Chieti in un’intervista a in Blu Radio, network delle radio cattoliche italiane ­ novemila famiglie sono rimaste senza luce e riscaldamenti per 30­-40 ore. In questa prima fase dell’emergenza abbiamo ospitato e invitato la gente a venire a prendere qualcosa di caldo nella nostra comunità che accoglie i senza tetto. In più ci siamo proposti di distribuire delle coperte che generalmente utilizziamo per i clochard. Abbiamo avuto la possibilità, nel nostro piccolo, di dare un conforto alla popolazione. E avendo la corrente abbiamo fatto anche ricaricare alle persone i loro cellulari. Soprattutto nella distribuzione delle coperte ­ ha proseguito Luca Fortunato ­ ci siamo fatti aiutare dai clochard che vivono nella nostra Comunità. E’ stato bello, abbiamo combattuto questa emergenza con una lotta pacifica della solidarietà. Sono stati tutti coinvolti. In questa fase d’emergenza alcuni clochard hanno anche spalato la neve per rendere accessibile la nostra struttura”. “Con il terremoto a Chieti ­ ha concluso Luca Fortunato ­ c’è stato anche un piccolo crollo alla base di una palazzina. E il Comune ha evacuato lo stabile. Così abbiamo attrezzato tre stanzoni grandi con 30 posti letto. E i miei amici senza tetto mi hanno aiutato anche in questo lavoro. Abbiamo preparato le camere e ospitato una famiglia di sette persone”.