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Terremoto Sicilia: serie di scosse, la più intensa di M 3.1

sismografo

Le scosse sono avvenute dalle 13.30 di sabato 12 maggio. Non è possibile al momento dare informazioni circa eventuali danni.

La terra trema nel messinese. L’Istituto Nazionale di Fisica e Vulcanologia ha registrato una serie di terremoti, di lieve intensità, nella giornata di sabato 12 maggio. La più intensa ha toccato la magnitudo 3.1 della scala Richter con ipocentro (profondità) di 20 chilometri, come rilevato da Ingv. L’epicentro della sequenza sismica è stato localizzato a pochi chilometri da Fondachelli Fantina, paese in provincia di Messina.

Epicentro e ipocentro

L’ultima scossa è avvenuta alle 15.10 ed è di magnitudo 2.3 con ipocentro di 7 chilometri. L’epicentro è nella zona costiera della Sicilia nord orientale (Messina). La penultima è stata rilevata nei pressi di Fondachelli Fantina alle ore 13.59; l’intensità è di 2.9 gradi della scala Richter con ipocentro di 19 chilometri. Le precedenti sono state registrate in un arco di tempo ravvicinato, dalle 13.30 in poi. La sequenza sismica è iniziata con un terremoto di magnitudo 2.8 e profondità di 19 chilometri. Le repliche registrate sono di M 3.1, 2.5, 2.3, con ipocentro di 18, 20, 22 chilometri.

Terremoto, i paesi vicini all’epicentro

Oltre a Fondachelli Fantina, altri comuni prossimi all’epicentro, tra due e sette chilometri, sono: Novara di Sicilia, Antillo, Francavilla di Sicilia, Motta Camastra, Limina, Rocca Fiorita, Graniti. Non si registrano al momento danni a edifici e persone. Eventuali aggiornamenti seguiranno. Meno di un mese fa, durante la Festa della Liberazione del 25 aprile, l’Ingv ha registrato una scossa sempre nella zona del Messinese. Alle 16.53 un terremoto di magnitudo 3.4 ha colpito il nord della Sicilia. L’epicentro è nell’area intorno al promontorio di Milazzo (Messina). Pur non avendo un valore alto nella scala Richter, l’ipocentro di soli 11 chilometri ha fatto percepire la scossa agli abitanti. Il terremoto è stato avvertito infatti anche nella città di Messina e in modo più intenso nella fascia tirrenica della provincia, in particolare a: Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Furnari, Torregrotta, Patti, Saponara, Montagnareale, Condrò. Il movimento tellurico ha coinvolto inoltre Lipari, le isole Eolie e la parte meridionale della Calabria.

L’area è ad alta pericolosità sismica; uno degli eventi naturali più disastrosi accaduti in Europa nel XX secolo è avvenuto nella medesima zona. Il 28 dicembre del 1908 un terremoto di magnitudo 7.1 scuote la terra alle 5.20. L’epicentro è stato registrato a Reggio Calabria e le scosse coinvolgono anche Messina che si trova, come è noto, a soli tre chilometri dalla costa calabrese. L’impatto è devastante: nella città siciliana crolla quasi il 90% degli edifici e la situazione si aggrava per un intenso maremoto, causato da una frana sottomarina. Le condizioni peggiorano in quanto le vie di comunicazione sono fortemente danneggiate. La relazione presentata al Senato del Regno dà il senso di quanto tragico sia stato l’evento. In merito alla mobilitazione per soccorrere le popolazioni locali, si legge: “E’ la pietà dei vivi che tenta la rivincita dell’umanità sulle violenze della terra”.

La scossa di Pesaro Urbino

Alle ore 11 di sabato 12 maggio l’Ingv ha registrato una scossa di magnitudo 3.1 con epicentro nei pressi della costa Marchigiana Pesarese (Pesaro Urbino). L’ipocentro è di 31 chilometri. Il terremoto è stato avvertito anche a Gabicce Mare, Cattolica, Gradara, Misano Adriatico, San Giovanni in Marignano: tutti paesi del litorale distanti dai quattro ai nove chilometri dall’epicentro.