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Terremoto Turchia e Siria: uomo salvato dopo 278 ore sotto le macerie

Hakan Yasinoğlu

Il ministro della Giustizia turco ha annunciato che oltre 50 imprenditori edili sono stati arrestati per i crolli di diversi edifici.

Dalla Turchia e la Siria devastate dal terremoto continuano ad arrivare storie di miracolosi salvataggi avvenuti dopo molti giorni dal sisma. Le squadre di ricerca e soccorso hanno ritrovato ancora in vita un uomo di 45 anni, identificato come Hakan Yasinoğlu dall’agenzia Anadolu, rimasto sotto le macerie per 278 ore a Dafne, nella provincia di Hatay.

Oltre 50 imprenditori edili sono stati arrestati a causa dei crolli dopo il terremoto in Turchia e Siria

Come annunciato dal ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdağ, nel corso di una conferenza stampa, più di 50 imprenditori edili sono stati arrestati con l’accusa di negligenza o difetti di costruzione degli edifici che si sono sgretolati a causa del terremoto, aumentando il numero delle vittime.

Giorgia Meloni ha espresso la vicinanza dell’Italia al Presidente Erdoğan

Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha parlato per via telefonica con il Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, e “ha rinnovato le sue personali condoglianze e la solidarietà del governo e del popolo italiano per la tragedia del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria”.

Erdoğan, ha diffuso in una nota palazzo Chigi, “ha espresso profonda riconoscenza per l’immediata mobilitazione dell’Italia a sostegno della Turchia e delle popolazioni colpite, soffermandosi in particolare sugli aiuti umanitari e l’ospedale da campo consegnati dall’Italia”.

Meloni “ha espresso la grande vicinanza di tutta la nazione alla Turchia assicurando la piena disponibilità a proseguire nelle attività di soccorso e aiuto in coordinamento con i partner europei”.

In Siria, sono più di 171mila le persone sfollate

In Siria, sono 171.843 le persone sfollate. Lo ha dichiarato l’organizzazione umanitaria Syria Response Coordination con una nota in cui ha evidenziato che “gli aiuti delle Nazioni Unite sono ancora minimi. Sono arrivati ​​solo 114 camion in una settimana, il 93% dei quali è passato attraverso il valico di Bab al-Hawa nonostante l’apertura di altri due valichi”.

Altri 24 camion della comunità internazionale avrebbero dovuto entrare in Siria dai valichi di Bab al-Hawa e Bab al-Salameh, ha aggiunto l’organizzazione. Nella nota, viene riferita una “insoddisfazione generale nella regione per il ritardo nell’arrivo degli aiuti umanitari dalle Nazioni Unite”, che “non hanno superato il 25% del totale degli aiuti che sono entrati nella Siria nord-occidentale”.