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Terrorismo, espulso algerino: incitava ad atti contro cristiani

Terrorismo

Un cittadino algerino di 34 anni è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di sicurezza nazionale: l'uomo incitava atti contro i cristiani.

Un cittadino algerino di trentaquattro anni è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di sicurezza nazionale. L’uomo, infatti, un irregolare, era stato denunciato dalla Digos di Catania con l’accusa di istigazione a commettere delitti di terrorismo. L’algerino in particolar modo aveva pubblicato sul proprio profilo Facebook delle frasi di consenso alle persecuzioni contro le comunità cristiane in Medio Oriente da parte di formazioni jihadiste.

Espulso un algerino

Un trentaquattrenne di origine algerina è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di sicurezza nazionale. Il soggetto, infatti, che era un irregolare, era stato denunciato dalla Digos di Catania con l’accusa di istigazione a commettere delitti di terrorismo.

In particolare, l’algerino aveva pubblicato sul suo profilo Facebook delle frasi di consenso alle persecuzioni contro la comunità cristiane in Medio Oriente da parte di formazioni jihadiste. A rendere nota la notizia è stato direttamente il Viminale, che ha sottolineato che con quella di oggi sono ora ottantasei in tutto le espulsioni con accompagnamento nel proprio Paese che sono state eseguite dal primo gennaio fino ad oggi.

L’algerino espulso quest’oggi lo scorso 19 giugno era stato rintracciato a Milano, per poi essere trattenuto presso il Centro Rimpatri di Torino ed arrestato il giorno successivo per aver incendiato delle suppellettili all’interno del Centro.

Per tutte queste ragioni, il trentaquattrenne è stato rimpatriato per motivi di sicurezza nazionale, con accompagnamento nel proprio Paese. L’uomo è stato rimpatriato con un volo decollato dalla frontiera aerea di Roma Fiumicino e diretto in Algeria.

Le precedenti espulsioni

Come già accennato in precedenza, questa è solamente l’ultima espulsione nei confronti di un cittadino algerino con accompagnamento al proprio Paese. Ad inizio ottobre, infatti, un altro uomo di origini algerine di trentasei anni sospettato di terrorismo è stato rintracciato e trovato nella zona Termini a Roma. Una volta trovato, l’algerino è stato espulso dall’Italia.

L’uomo era sospettato in particolar modo di aderire a gruppi terroristici di matrice islamica. Successivamente è stato arrestato dopo che gli hanno chiesto i documenti di identità, che però lui non aveva. A riconoscerlo è stato un militare che di solito era in servizio nelle strade della stazione di Roma Termini.

Bachir Hadjadj, questo il nome dell’algerino fermato, era stato espulso per tre anni dall’area Schengen dal Belgio. Lo scorso 8 maggio era stato rimpatriato. In carcere, dove era finito per una rapina, l’uomo inneggiava ad Allah.

Ora è stato di nuovo allontanato dall’Italia. L’algerino, infatti, è stato prima portato all’ufficio immigrazione della questura di Roma e poi al centro di permanenza per i rimpatri di Torino. A dare l’allarme è stata la moglie dell’uomo, che per diversi giorni ha ricevuto dal marito chiamate e messaggi preoccupanti. All’ennesimo messaggio ricevuto, la donna ha deciso di avvertire le forze dell’ordine. Una segnalazione che ha fatto subito scattare le ricerche da parte del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia.