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Terrorismo, oltre mille arresti in una settimana in Turchia

Terrorismo

Oltre mille arresti nella scorsa settimana sono stati effettuati in Turchia. Molti degli arrestati sono accusati di sostenere la rete golpista di Gulen. Altri sono finiti in manette per essere sospettati di sostenere il Pkk o l'Isis.

Non sappiamo se essere contenti o meno di questa notizia, oppure se stare più tranquilli o meno, ma i numeri sono comunque impressionanti. Non molti minuti fa è stata diffusa la notizia che, settimana scorsa, in Turchia sono stati messi in manette oltre mille uomini, con l’accusa di terrorismo. In tutto parliamo di 1.024 persone, e 809 di queste sono sospettate di avere legami con la presunta rete golpista di Gulen. Non solo, 136 individui sono state incarcerati in seguito alle operazioni contro il Pkk curdo, e 52 sono invece sospettati di essere seguaci dell’Isis.

Terrorismo, arrestati in Turchia

La Turchia non è affatto nuova a settimane come queste. Anzi, è stato fatto anche di “meglio”. Dopo la vittoria, di misura, ottenuta da Erdogan nel referendum, col quale il capo di stato turco ha aumentato i suoi poteri, si sono intensificati gli arresti degli oppositori. Ad aprile, in una settimana ci sono stati bene 3.224 arresti. Di questi, 1.120 persone sono finite con le manette ai polsi per essere presunti sostenitori della rete golpista di Fethullah Gulen, predicatore e politico turco e forte oppositore di Erdogan. In seguito a questi arresti, l’Unione Europea aveva alzato la voce, ma il premier della Turchia non ha cambiato il proprio atteggiamento.

A giugno, invece, sempre in soli 7 giorni, altre 1.273 persone sono state incarcerate dalle forze dell’ordine. Anche qui, quasi tutti gli individui in manette sono sospettati di essere seguaci di Fethullah Gulen. In pratica quella di Erdogan sembra essere proprio una dittatura, e come tale non ammette voci fuori dal coro ed in opposizione. Anche qui ci sono delle minoranze arrestate sospettate di essere militanti del Pkk o dell’Isis.

turchia

Il PKK

Il Pkk, ossia il Partito dei lavoratori del Kurdistan, è sostenuto particolarmente dalle masse popolari del sud-est della Turchia, dove le persone sono di etnia curda. Nello stato di Erdogan è illegale, e i suoi seguaci sono sempre ricercati dalla polizia locale. Gli arresti sono molto frequenti, come si è visto recentemente. Questo partito è in pratica nel mezzo di due fuochi che combatte da anni: la Turchia e l’Isis. Infatti, il Pkk è attivo anche nel Kurdistan iracheno.

Dittatura in Turchia

Quindi siamo di fronte ad una situazione bollente, che guardiamo con interesse ed anche preoccupazione. Gli arresti per Isis da un lato ci tranquillizzano, ma dall’altro ci mettono di fronte ad un problema che continua purtroppo a presentarsi, e sappiamo bene quali possono essere le intenzioni di questi soggetti. Tuttavia è palese che il governo di Erdogan sia nocivo per la politica turca ed internazionale, e che la situazione in Turchia deve cambiare. Bisogna anche chiedersi il perché ci siano tanti arresti, il perché una grossa fetta della popolazione non aderisce alla politica di Erdogan. E il primo a farsi questa domanda deve essere Erdogan stesso, se per lui la democrazia e il popolo sono davvero importanti.