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Terrorismo, rischio attentati in Italia sempre più concreto

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La relazione annuale dell’intelligence ha evidenziato come in Italia il rischio di attentati legati al terrorismo sia sempre più elevato. Il rischio che in Italia possano verificarsi attacchi di matrice terroristica è “sempre più concreto”. A sostenerlo è la ‘Relazione annuale sulla pol...

La relazione annuale dell’intelligence ha evidenziato come in Italia il rischio di attentati legati al terrorismo sia sempre più elevato.

Il rischio che in Italia possano verificarsi attacchi di matrice terroristica è “sempre più concreto”. A sostenerlo è la ‘Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza’ dell’intelligence del nostro Paese trasmessa pochi giorni fa al Parlamento. Nel report, si parla in modo esplicito di “pronunciata esposizione dell’Italia alle sfide rappresentate dal terrorismo jihadista”. In estrema sintesi, il pericolo è rappresentato dalla volontà di estremisti “radicalizzati in casa” di scegliere di “compiere il Jihad direttamente in territorio italiano”.

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: minaccia reale contrastata da personale di alta qualità

Alla presentazione della relazione dell’intelligence italiana, a Palazzo Chigi, sono intervenuti il direttore del Dis Pansa e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Quest’ultimo, in particolare, ha voluto sottolineare, alla luce dell’allarme evidenziato all’interno del report dei servizi segreti, che “i cittadini italiano possono essere certi non della mancanza di minacce, perché sarebbe un’illusione, ma della qualità molto alta di chi lavora per contrastarle”.

La relazione annuale è “motivo di soddisfazione”, ha proseguito il premier, perché “racconta pur tra mille contraddizioni la capacità che c’è stata di conoscere, prevenire e contrastare sfide e minacce di vario tipo anche relativamente nuove per noi”. “L’Italia”, ha aggiunto Paolo Gentiloni, “deve difendersi e difendere la propria sovranità. Non è nessuna concessione a strane idee di voler riportare in Ue dinamiche conflittuali nei singoli paesi, noi crediamo nell’Europa, ma difendiamo tuttavia i nostri interessi tecnologici e strategici”.

La soluzione non è chiudersi, occorre accettare la sfida. Più sicurezza senza rinunciare alla libertà

Il presidente del Consiglio ha voluto anche ribadire che “alle minacce alla sicurezza nazionale non si risponde chiudendosi”, con un chiaro riferimento alle controverse scelte operate dal nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump, “ma accettando la sfida”. “Più sicurezza”, ha concluso Paolo Gentiloni, “non vuole dire meno libertà”.