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Terrorismo, smantellata una cellula jihadista in Tunisia

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Un'altra cellula terroristica è stata scoperta e fermata in Tunisia dalle forze dell'ordine locali. Purtroppo, o per fortuna, non è un episodio isolato nel territorio tunisino.

Pericolosa cellula terroristica fermata in Tunisia

Buone, o comunque soddisfacenti, notizie dalla Tunisia. Una cellula terroristica attiva a Brine, a sud della capitale Tunisi, è stata scoperta dalle forze dell’ordine locali. La banda era composta da tre individui, di cui due sono finiti in manette e hanno confessato. La polizia tunisina sta cercando ancora la terza persona.

Altri episodi in tunisia

Purtroppo, o per fortuna, non è la prima volta che la polizia tunisina sgomina una cellula terroristica. Da Natale 2016 a gennaio 2017 sono stati arrestati più di settanta jihadisti, o presunti tali. Ad agosto gli uomini della Guardia nazionale hanno smantellato un’altra cellula terroristica a Khaled Ibn Walid, nella delegazione di Douar Hicher, alla Manouba, sobborgo popolare di Tunisi. In manette sono finiti 5 estremisti islamici. Lo ha reso noto in un comunicato il ministero dell’Interno tunisino precisando che gli arrestati, accusati dalla procura di appartenere ad una organizzazione terroristica, hanno confessato di aver preso parte ad un assalto alla caserma della Guardia nazionale di Douar Hicher nel 2012.

Gli indagati hanno poi rivelato di tenere abitualmente le loro riunioni nei caffè popolari della zona, al fine di fare proselitismo. L’indagine ha anche messo in luce che i 5 avevano adottato uno stile di vestire moderno. Questo per non attirare su di sé i sospetti delle forze dell’ordine ed in particolare sulle loro attività di reclutamento di giovani verso le zone di combattimento del Jihad.

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Tunisia e terrorismo

Alexander Azadgan, professore, analista e redattore del sito MiddleEastRising.com ha dichiarato, proprio a fine 2016, riguardo al terrorismo islamico in Tunisia: “In primo luogo nel nostro Paese in prevalenza la popolazione è formata da giovani, una situazione simile si osserva nei Paesi musulmani, dal Marocco al Pakistan”. Le persone sotto i 35 anni in questi stati, infatti, sono l’80% della popolazione totale. Inoltre c’è tasso demografico di crescita del 3,5% annuo, ossia un dato parecchio più agrosso dell’Europa, dove la situazione è diventata ormai critica per il saldo negativo tra morti e nuovi nati.

“Successivamente dopo il crollo del regime di Gheddafi nella confinante Libia, questi giovani hanno avuto l’occasione di recarsi in questo Paese, da qui i reclutatori dell’ISIS li hanno inviati in diversi punti caldi, per esempio in Siria”.

Purtroppo “la disoccupazione e la crisi economica e sociale hanno portato molti giovani sulla parte sbagliata. Abbiamo a che fare con un’ideologia religiosa edonistica, che lancia questo messaggio: se muori da martire, diventerai un eroe che salirà in Paradiso, dove ti aspettano 72 vergini. L’ideologia dello ‘Stato Islamico’ è una distorsione completa delle idee dell’Islam”.

Ciò porta seri danni contro la Tunisia, perché sfavorisce il turismo, ossia il 10% dell’economia tunisina. “Di conseguenza i ricchi diventano più ricchi ed i poveri sempre più poveri, una peculiarità della lotta di classe. Pertanto ci sono problemi. Ma questo non dovrebbe sorprendere nessuno in Occidente”.