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Terza dose vaccino contro il Covid, l’opposizione dell’Oms: “Prima proteggere i Paesi poveri”

Terza dose vaccino Covid

L’Organizzazione mondiale della sanità ha parlato della terza dose di vaccino contro il Covid-19 e posto delle condizioni ben precise.

La pandemia da Covid-19 continua a tenere banco in tutto il mondo, così come la campagna vaccinale. Intanto l’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, si è espressa in merito alla terza dose di vaccino contro il Coronavirus

Terza dose di vaccino anti Covid-19, il commento dell’Oms

Nel frattempo l’Oms ha parlato della possibilità circa la terza dose di vaccino a partire da fine settembre 2021. L’obiettivo non è quello di frenare l’avanzata della campagna di vaccinazione, quanto supportare i Paesi più poveri che sono ancora indietro nella distribuzione delle dosi e nella somministrazione. La differenza fra Paesi ricchi e quelli poveri impone infatti una situazione di stallo. Secondo l’Oms si parla dell’80% di dosi distrubuite a chi sta meglio dal punto di visto economico. Intanto Ema ed Ecdc invitano alla prudenza e chiedono di mantenere il distanziamento sociale e le mascherine

Terza dose di vaccino anti Covid-19, le parole di Ghebreyesus 

Nel frattempo Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Oms, ha posto l’obiettivo di vaccinare “almeno il 10% della popolazione in ogni Paese“. Ecco quindi la risposta a Israele e Germania che hanno annunciato la terza dose di vaccino contro il Covid-19 per i pazienti maggiormente vulnerabili e anche per quelli più anziani. Si tratta comunque di un’idea sposata anche dal Regno Unito a partire da settembre 2021. 

Comprendiamo la preoccupazione dei governi di proteggere le loro popolazioni dalla variante Delta, ma non possiamo accettare che i Paesi che hanno già utilizzato la maggior parte delle forniture di vaccini ne usino ancora di più, mentre le popolazioni più vulnerabili del mondo rimangono non protette” ha commentato Tedros.

Terza dose di vaccino contro il Covid-19, le differenze fra Paesi 

A proposito invece della disuguaglianza inerente la vaccinazione, il direttore Ghebreyesus ha fornito qualche dato in più. Su 4 miliardi di vaccini somministrati nel mondo, più dell’80% fa capo a Paesi con reddito medio-alto. Intanto la campagna di vaccinazione continua ed è proprio per questo che l’invito di Ema ed Ecdc è quello di completare la vaccinazione nel più breve tempo possibile. Aiutare la popolazioni in difficoltà è infatti uno degli obiettivi principali da raggiungere a strettissimo giro: l’obiettivo è quello di non lasciare indietro i Paesi poveri.