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Terza dose vaccino Covid, Figliuolo: "Si parte a settembre con immunodepressi, poi anziani e sanitari"

Figliuolo

Il generale Figliuolo, commissario per l'emergenza Covid, ha parlato della terza dose, spiegando che da settembre si inizierà con le somministrazioni.

Il generale Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid, ha parlato della terza dose, spiegando che da settembre si inizierà con le somministrazioni. In Italia il 72,01% della popolazione over 12 ha completato la campagna vaccinale e oltre l’80% ha ricevuto la prima dose.

Terza dose vaccino Covid: superato l’80% dei vaccinati

In Italia ci sono 38.894.060 persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Questo significa che il 72.01% della popolazione è vaccinato. Se si considerano le prime dosi, invece, è stato superato l’80%. Il Governo, come obiettivo, ha fissato l’80% di vaccinati con due dosi, ma gli esperti puntano oltre. Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, a Morning News, su Canale 5, ha insistito che bisogna accelerare con la campagna vaccinale per coprire il 90% della popolazione. “In questo modo non chiuderemo più, perché questo di fatto garantisce una limitazione della circolazione del virus e non fa della situazione un problema sociale, ma solo di chi non si sarà vaccinato e andrà in ospedale, che però non saranno pieni al punto da negargli l’accettazione” ha spiegato.

Il generale Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid, per il momento è molto orgoglioso di aver raggiunto questo traguardo. “Oggi è un bel giorno perché abbiamo appena raggiunto e di poco superato l’80% delle prime inoculazioni: è un traguardo importante perché ci dice che fine settembre raggiungeremo l’80% di platea interamente vaccinata ovvero 43milioni e 200mila cittadini dai 12 anni in su che completeranno la scheda vaccinale” ha spiegato. “Sui giovani siamo avendo ottimi risultati: Su 100mila prime inoculazioni di ieri il 30% ha riguardato la fascia 12-19 anni, a livello complessivo vanno bene le prime inoculazioni anche se per i 12-15enni siamo al 50% di prime dosi ma questa è l’ultima categoria per cui è stata attivata la campagna per cui è solo una questione di tempi” ha spiegato Figliuolo. “Sugli over 80 invece siamo ad oltre il 95%: su 4 milioni e 555mila ne mancano 250mila, pochi paesi al mondo hanno raggiunto questo risultato” ha aggiunto.

Terza dose vaccino Covid: preoccupa la fascia dei 50enni

C’è preoccupazione su quel milione e 800mila cittadini tra i 50-59 anni non ancora vaccinato e anche se abbiamo raggiunto l’82% delle prime inoculazioni questo potrebbe non bastare: il mio appello è a queste persone anche se c’è stata una ripresa della campagna vaccinale negli ultimi giorni con oltre 10mila prime inoculazioni al giorno per questa fascia età” ha dichiarato il generale, richiamando all’ordine i 50enni che hanno deciso di non vaccinarsi. Nonostante la percentuale sia così alta, il commissario ha il timore che non sia sufficiente. “Le prime somministrazioni della terza dose, che è bene ricordare sarà un richiamo, ovvero una cosiddetta ‘dose booster’, riguarderanno inizialmente una platea di circa 3 milioni di persone, i cosiddetti ‘immuno-compromessi’, e cioè quelle persone che hanno bisogno di un aiuto per la risposta del loro sistema immunitario. Per loro già a luglio il Comitato Tecnico-Scientifico si era espresso circa l’eventualità di effettuare una ulteriore dose di richiamo, e siamo ora in attesa che si esprima il comitato tecnico scientifico dell’Aifa, l’agenzia italiana del Farmaco” ha dichiarato, parlando della terza dose. Ha spiegato che stanno lavorando anche con Regioni e Province per migliorare la macchina organizzativi. “Dopo questo passaggio si proseguirà, sempre in base alle indicazioni della scienza, ovvero del Comitato Tecnico-Scientifico, con le persone più anziane, le Rsa, il personale sanitario, e poi si vedrà. Noi siamo pronti, le dosi ci sono, e quindi andiamo avanti” ha aggiunto.

Terza dose vaccino Covid: variante Delta

Nonostante il grande orgoglio di Figliuolo per il primo obiettivo raggiunto, secondo Ricciardi la soglia dell’80% non è sufficiente con la diffusione della variante Delta. “Dipende tutto dalla copertura vaccinale, bisogna incrementarla a tutti i costi e portarla a oltre il 90% perché questo virus è variato. Con la variante delta, una persona ne può infatti contagiare in media altre 7. E se questo avviene all’esterno, come stiamo vivendo ora, cosa potrà succedere all’interno, dove la probabilità di infettare è del 56%, quindi quasi certa?” ha spiegato. “I vaccini riducono il rischio di morte al 100%, di malattia grave al 95% e infezione al 60-70%. Purtroppo però con la variante delta un 20-30% dei vaccinati può avere l’infezione e trasmetterla. Per questo ora bisogna accelerare campagna vaccinale per proteggere da morte e malattia grave tutti gli italiani, e piano piano limitare le chiusure e garantire che tutte le attività possano svolgersi anche all’interno ha aggiunto.