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Tessera Europea di Sicurezza Sociale, perchè l'Italia è "già pronta"?

Migliorerà la vita dei lavoratori europei la Tessera Europea Di Sicurezza Sociale. Digitale, unica e sicura. Italia è leader nella sperimentazione già da marzo 2021 e per i frontalieri lo testa INPS.

Con una risoluzione firmata il 26 novembre 2021 il Parlamento Europeo ha richiesto alla Commissione Europea l’adozione di un nuovo dispositivo per il miglioramento della vita dei cittadini comunitari. Con 598 voti favorevoli, 59 contrari e 38 astenuti l’European Social Security Pass (Essp) diventerà realtà entro il 2022. La Tessera Europea di Sicurezza Sociale punta a migliorare la circolazione e la tutela dei lavoratori in UE.

Cos’è la Essp, ovvero la Tessera Europea di Sicurezza Sociale?

Ora la palla passa alla Commissione Europea che dovrà varare una proposta legislativa. La tessera servirà per verificare in tempo reale la situazione assicurativa e contributiva dei lavoratori. Ma non solo.

Sembrerebbe in linea con le nuove funzioni annunciate per la Tessera Sanitaria, quindi unificata ad essa.

Si tratterebbe quindi di un metodo utile per agevolare la mobilità lavorativa in Europa. Permettendo al lavoratore di monitorare il suo stato contributivo e alla pubblica amministrazione di combattere il fenomeno del “nero”.

Gli obiettivi della Tessera Europea di Sicurezza Sociale

  • Burocraziaridurre il carico amministrativo sui lavoratori e impresa
  • Documentiestendere a diritto del lavoro, assicurazione, contributi e pensione la e-ID europea
  • Tutele – proteggere i diritti di lavoratori, aziende, sindacati e PA nel rispetto della diversità
  • Privacy – migliorare la protezione e conservazione in sicurezza dei dati dei lavoratori
  • Coordinazione – integrazione del sistema fra Stati EU verso un numero unico di sicurezza sociale

Sarà quindi possibile per un lavoratore richiedere con più semplicità la propria pensione cumulata fra più paesi. Ma garantirà un rispetto della normativa che tutela i lavoratori, in tutto il territorio della Comunità.

Per le aziende sarà più facile verificare la regolarità del dipendente e adempiere agli obblighi retributivi e contributivi.

La sperimentazione INPS capofila per la Tessera Europea di Sicurezza Sociale

Il progetto della Essp è incastonato nella più ampia strategia di coordinazione della sicurezza sociale. In particolare la digitalizzazione per lo scambio in formato elettronico di informazioni nella Comunità. Già annunciato a marzo 2021 all’interno dell’ European Pillar of Social Rights Action Plan.

Il piano ha previsto la partenza di un progetto pilota con l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale italiano (INPS) per esplorare entro il 2023 la fattibilità di introdurre la European Social Security Pass (Essp) a tutta Europa.

La soluzione è sviluppata in ambito altamente tecnologico sfruttando la piattaforma European Blockchain Service Infrastrucrture (EBSI), la prima infrastruttura blockchain a livello UE che supporta la fornitura di servizi transfrontalieri.

Ad esempio EBSI permetterà ai cittadini di gestire e certificare la propria identità, istruzione, formazione ed accedere a diversi tipi di documenti e certificazioni.

In una prima fase il progetto si occuperà della digitalizzazione delle procedure relative al modulo PD A1, che certifica la normativa applicabile al titolare, utilizzata ad esempio per i distacchi lavorativi all’estero.

Una seconda fase prevederà l’estensione dello strumento alle procedure per il coordinamento della sicurezza sociale (assicurazione, malattia, contributi).

L’Italia è pronta alla Tessera Europea di Sicurezza Sociale

Il pilota, avviato a marzo 2021 coinvolge una dozzina di paesi interessati e resta aperta alla partecipazione di altri Stati membri, con i quali INPS si sta coordinando nella digitalizzazione delle procedure.

L’Italia, quindi in anticipo di due anni dalla possibile applicazione a tutta l’Europa, integra nel proprio sistema la Carta dei Servizi di Sicurezza Sociale in sperimentazione.

Questo ci permetterà di verificare e tutelare i nostri numerosi lavoratori transfrontalieri e tutti coloro che portano la competenza e l’eccellenza lavorativa italiana, garantendo ancora una migliore qualificazione e protezione dei lavoratori italiani all’estero.