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Testamento biologico, di cosa tratta la proposta di Legge

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Il testamento biologico è approdato in Parlamento. In questi giorni si discute di una proposta di Legge che dovrebbe regolamentare la materia. Ecco di cosa tratta la proposta di Legge sul testamento biologico, in questi giorni in discussione in Parlamento. Di cosa discute il Parlamento Il Parlam...

Il testamento biologico è approdato in Parlamento. In questi giorni si discute di una proposta di Legge che dovrebbe regolamentare la materia.

Ecco di cosa tratta la proposta di Legge sul testamento biologico, in questi giorni in discussione in Parlamento.

Di cosa discute il Parlamento

Il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni la proposta di Legge dal titolo “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”. Al di là dell’espressione giuridica, l’argomento in questione è quello più noto come testamento biologico.

Cos’è il testamento biologico

Per testamento biologico si intende l’insieme delle volontà espresse da ciascun cittadino in relazione a situazioni di malattia grave per le quali si decida di rifiutare le cure.

Secondo la Costituzione italiana, la salute è tutelata “come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Agli “indigenti” si garantiscono “cure gratuite”, ma “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Il problema riguarda la particolare situazione in cui un malato non sia in grado di rifiutare le cure perché paralizzato o incosciente o del tutto non autosufficiente. Il caso che si cita sempre a esempio su questo argomento è quello di Eluana Englaro, risalente a circa sette anni fa.

Cosa dice la proposta di Legge

L’attuale proposta di Legge ha come prima firmataria Donata Lenzi, deputata del Partito Democratico. L’obiettivo è quello di consentire a tutti di dare disposizioni su come comportarsi nei propri riguardi in caso di impossibilità a esprimere un eventuale rifiuto delle cure mediche.

Il DAT. Si tratta delle disposizioni anticipate di trattamento. La proposta di Legge ne parla come dello strumento fondamentale per “esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari”. Si prevede la nomina di un fiduciario o di un eventuale sostituto di ufficio al quale demandare la gestione delle cure al paziente in caso di necessità. Per i medici c’è l’obbligo di rispettare le DAT senza alcuna ripercussione sul piano delle responsabilità penali o civili. Fra le cure mediche rifiutabili si comprendono anche la nutrizione artificiale e l’idratazione.

Per le DAT è prevista la redazione “per atto pubblico o per scrittura privata”, sia per iscritto sia tramite una video registrazione.