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Thailandia: iniziata l'operazione di soccorso

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Sono iniziate le operazioni di soccorso per salvare i dodici ragazzini imprigionati nella grotta thailandese con il loro coach. Ci vorrà molto tempo

Le operazioni per portare i dodici giovani calciatori ed il loro allenatore fuori dalla grotta nella quale si trovano intrappolati da giorni, sono cominciate. Una vera e propria impresa che potrebbe richiedere anche un paio di giorni: i giovani verranno infatti portati fuori dalla grotta Tham Luang, in Thailandia, uno ad uno, impegnati in un percorso per nulla semplice lungo circa quattro chilometri. A dirigere le operazioni il governatore Narongsak Osatanakorn, il quale ha sottolineato che i tredici “sono pronti fisicamente, e i loro cuori sono forti e determinati”, confermando che verrà recuperata una persona per volta e che ognuno sarà accompagnato da due sub. Il pool formato tra cinque Navy Seal thailandesi e da tredici divers stranieri ha dato il via alle operazioni alle 5 orario italiano, le 10 locali, dell’8 luglio 2018 ed entro le 16 italiane, (le 21 locali) i primi ragazzi potrebbero essere tornati in superficie. Tutto dipende anche dall’incognita maltempo che potrebbe rallentare le operazioni: nella giornata di ieri la pioggia è tornata a cadere, seppur lievemente, nell’area della grotta ed eventuali precipitazioni intense potrebbero portare anche ad un eventuale interruzione.

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La pioggia è tornata a cadere insistentemente attorno all’area della grotta Tham Luang. Seppur ancora non con la forza tipica dei monsoni, molte nuvole alte poche centinaia di metri circondano la montagna al di sotto della quale è presente il lungo percorso che i dodici giovani calciatori dovranno seguire insieme al loro allenatore e ai soccorritori. La preoccupazione principale è legata al fatto che, un acquazzone potrebbe far crescere il livello dell’acqua all’interno delle cavità portando i tempi delle operazioni di recupero a dilatarsi. Al momento il percorso per raggiungere l’uscita è largamente percorribile a piedi con il livello di acqua al momento più basso rispetto agli ultimi giorni, come confermato dal governatore. Non è chiaro al momento per quanti metri i ragazzi dovranno immergersi parzialmente o completamente. Nel frattempo i giornalisti sono stati trasferiti a circa due chilometri di distanza dall’ingresso della grotta: ai media è stato infatti ordinato di sgomberare l’area entro le 9 locali, le 4 italiane.

Il primo ragazzo ha 14 anni

I soccorritori hanno deciso di scegliere un 14enne quale primo ragazzo in viaggio lungo i quattro chilometri che lo separano dalla libertà. La scelta è ricaduta su di lui probabilmente perchè si tratta di quello più in forze: il viaggio verso l’uscita è molto provante e faticoso e non è da escludere che in alcuni tratti i ragazzini dovranno immergersi. E’ importante dunque che sappiano nuotare oppure che non si facciano prendere dal panico, andando a limitare ulteriormente le forze residue.