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Thailandia, morto un soccorritore nella grotta

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Samarn Kunan è deceduto per mancanza di ossigeno mentre cercava di tornare in superficie.

Un soccorritore della marina è morto nella grotta di Tham Luang, in Thailandia, durante le operazioni di soccorso per mettere in salvo i 12 ragazzi intrappolati da giorni. L’uomo è deceduto per soffocamento mentre risaliva verso la superficie. I soccorritori hanno dichiarato che nella grotta i livelli di ossigeno si stanno abbassando pericolosamente e questo mette a rischio il salvataggio dei giovani intrappolati.

Thailandia, soccorritore morto

Si chiamava Samarn Kunan, aveva 38 anni e faceva parte dei Navy Seal thailandesi. Era uno dei volontari che in questi giorni si sono introdotti nella grotta di Tham Luang. Durante il viaggio di ritorno, l’uomo ha perso conoscenza. Arpakorn Yookongkaew, comandante dei Navy Seal, ha dichiarato che i compagni hanno cercato di rianimarlo, ma inutilmente. La morte è sopraggiunta per soffocamento, a causa della mancanza di ossigeno negli spazi angusti della grotta. Nonostante ciò, ha raccontato Arpakorn, i soccorritori hanno dovuto proseguire la missione.

La grande dedizione e passione di Samarn per il proprio lavoro traspare dal suo ultimo post su Facebook. Il Navy Seal ha pubblicato una foto che lo ritrae, insieme agli altri soccorritori, all’ingresso della grotta di Tham Luang, pronto a iniziare la missione.

L'ultimo post su Facebook

Il re della Thailandia ha annunciato che il funerale di Samarn Kunan sarà pagato dalla corona. Il suo corpo raggiungerà l’aeroporto di Suvarnabhumi, a Bangkok, e sarà poi trasportato a Roi Et, la sua città natale.

La missione

L’operazione notturna a cui Kunan ha preso parte aveva come obiettivo il raggiungimento di una stazione intermedia all’interno della grotta. Il suo compito consisteva nel piazzamento di alcune grandi bombole di ossigeno lungo la rete creata dai soccorritori nella cavità.

Le operazioni di soccorso

La prima vittima nella grotta ha dimostrato la pericolosità delle operazioni di soccorso. Le autorità stanno cercando di pompare acqua all’esterno della cavità, per prevenire ulteriori allagamenti. Sono infatti previste nuove piogge durante il fine settimana. Tuttavia, sembra difficile che il percorso venga sgombrato a sufficienza per permettere il passaggio dei ragazzi intrappolati.

Narongsak Osatanakorn, il governatore della provincia di Chiang Rai, ha chiesto ai Navy Seal di prendere in considerazione la possibilità di estrarre i ragazzi e l’allenatore prima del previsto, nonostante i rischi. La risposta non è stata unanime. I sommozzatori hanno risposto che un’operazione del genere metterebbe a rischio la vita dei ragazzi. Molti di loro, infatti, non sanno nuotare e attualmente alcuni tratti della grotta sono completamente allagati. L’intero percorso richiede 11 ore, tra andata e ritorno. Solo per percorrere l’ultima parte della cavità occorrono almeno 3 ore. Potrebbe essere necessario aspettare fino a ottobre, alla fine della stagione delle piogge, per permettere ai giovani di uscire in sicurezza.

Gli ufficiali della marina ritengono invece più opportuno concludere l’operazione prima delle piogge di sabato. “Non possiamo aspettare oltre, le circostanze ci spingono ad agire”, ha dichiarato Arpakorn Yookongkaew. Altri ipotizzano di estrarre i ragazzi in momenti diversi, a seconda delle condizioni di ognuno di loro.

Nel frattempo, la Marina sta esaminando l’area circostante, nella speranza di individuare un punto di accesso alternativo.

Al momento, i soccorritori li stanno istruendo su come sopravvivere, ed eventualmente uscire dalla grotta. I ragazzi hanno imparato a indossare una maschera subacquea e a respirare sott’acqua. I medici hanno dichiarato che i giovani sono, complessivamente, in buone condizioni di salute.