Il tifone Mangkhut ha raggiunto Hong Kong. Nel percorso dalle Filippine alle coste della Cina meridionale, la tempesta ha perso intensità, ma rimane alta l’allerta nell’ex colonia britannica per i danni causati dai forti venti. L’occhio del ciclone dista centinaia di chilometri dalla città, ma le raffiche di vento hanno raggiunto i 242 chilometri orari, facendo tremare i grattacieli. Tra i danni provocati dal tifone si contano vetri spaccati e alberi sradicati; almeno 100 i feriti. Sono stati cancellati circa 400 voli della compagnia aerea Cathway Pacific e oltre 900 diretti verso la Cina meridionale. L’aeroporto è stato chiuso per almeno tre giorni, per un totale di oltre 1o0.000 passeggeri coinvolti.
Tifone Mangkhut: le vittime
Sono almeno 64 le vittime nelle Filippine, ma è probabile che il bilancio salirà ulteriormente fino a superare il centinaio. I danni maggiori sono stati registrati nell’isola di Lugon, la più grande dell’arcipelago: alberi sradicati, tetti divelti, inondazioni e frane. Circa 5 milioni di persone in tutto l’arcipelago sono senza elettricità e prive di mezzi di comunicazione, rendendo difficile per le autorità mettersi in contatto con i cittadini e stimare l’esatto numero di vittime e dispersi. Almeno 100mila persone sono in fuga e cercano di mettersi al riparo.
Si teme anche per la raccolta del riso e del mais, due delle principali colture del Paese. I forti venti hanno danneggiato le fattorie.
Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, si sarebbe dovuto recare nelle Filippine, ma su comune accordo dei due governi la visita è stata rimandata.