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Timbrava cartellino e poi andava a coltivare l'orto: denunciato da Gdf

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Ennesimo caso di "furbetto del cartellino", questa volta capitato a Brescia. La Guardia di Finanza, infatti, ha denunciato un operaio comunale

Ennesimo caso di “furbetto del cartellino“, questa volta capitato a Brescia. La Guardia di Finanza, infatti, ha denunciato un operaio comunale che dopo aver timbrato regolarmente il cartellino di entrata al lavoro, svolgeva tutt’altre attività, come ad esempio coltivare l’orto.

“Furbetto del cartellino”: altro caso a Brescia

Il fenomeno dei “furbetti del cartellino” continua a diffondersi sempre più. Questa volta l’episodio è avvenuto a Brescia, dove la Guardia di Finanza di Pisogne ha denunciato un uomo che lavorava come operaio comunale e che svolgeva mansioni generiche al comune di Darfo Boario Terme.

L’impiegato, infatti, appena arrivava al lavoro in comune timbrava regolarmente il suo cartellino di ingresso. Salvo poi fare tutt’altro. Alcune volte andava al bar, dove trascorreva diverse volte. Oppure riposava in macchina o addirittura andava a coltivare l’orto.

Le indagini sono andate avanti per circa cinque mesi, in cui i finanzieri della Tenenza di Pisogne, nel bresciano, hanno controllato gli spostamenti dell’operaio. E avere le prove che nonostante timbrasse il cartellino poi si allontanava dal posto di lavoro per svolgere attività private.

Inoltre, grazie alle ricerche specifiche e alle informazioni ricavate dalle indagini svolte dai militari, si è constatato come l’impiegato comunale nel periodo tra ottobre 2016 e marzo 2017 si sia allontanato dal posto di lavoro in maniera del tutto ingiustificata per effettuare faccende private. Che poi andavano a ricoprire buona parte della giornata lavorativa.

L’uomo è stato denunciato con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Caso di “furbetti del cartellino”: l’ultimo episodio a Caserta

Prima del caso di Brescia di oggi, c’è da registrare anche un altro episodio di “furbetti del cartellino”, capitato in un piccolo comune nel Casertano.

La vicenda si è svolta a Frignano, dove circa metà dei dipendenti comunali (35 su 70) sono indagati per assenteismo, tanto che per questo motivo cinque di essi sono stati sospesi dal lavoro per una durata di sei mesi per “gravi condotte di assenteismo”. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Napoli Nord ed è stato eseguito dai carabinieri della locale stazione e da quelli del Reparto Territoriale di Aversa. Le indagini sono state condotte su delega della Procura guidata da Francesco Greco.

Anche in questo caso, i cosiddetti “furbetti del cartellino”, sono stati indagati per truffa aggravata e falsa attestazione sulla presenza a lavoro, in quanto dalle registrazioni è emerso che dopo aver timbrato il cartellino lasciavano il posto di lavoro per svolgere questioni private.