> > Tiopentone sodico, cos'è e come funziona il farmaco per il suicidio assistito

Tiopentone sodico, cos'è e come funziona il farmaco per il suicidio assistito

Siringa

La pratica del suicidio assistito fa un grosso passo in avanti. Approvato il Tiopentone sodico dall'Azienda Sanitaria delle Marche

Mario, un 43enne marchigiano, che è diventato tetraplegico dopo un incidente stradale, ha avuto il via libera per il suicidio assistito. È stato già deciso quale farmaco verrà utilizzato per porre fine alla vita di Mario.

Il Tiopentone sodico è il farmaco scelto per il suicidio assistito

Si tratta del Tiopentone sodico, un farmaco che anche a bassi dosaggi è fatale per l’essere umano. Questo farmaco era già ampiamente utilizzato negli Stati Uniti d’America per mettere fine alla vita dei condannati a morte. Il Tiopentone sodico viene iniettato per via endovenosa ed agisce nel giro di pochi minuti. Il soggetto a cui è iniettata tale sostanza si addormenta e muore in maniera rapida ed indolore. La dose consigliata è di circa 3 o 5 gr di sostanza. Il Tiopentone sodico può essere auto-somministrato.

Mario smetterà di soffrire

Mario stava soffrendo da troppo tempo e non poteva più di aspettare. La prima settimana di febbraio, fortunatamente, è riuscito ad avere il via libera dal Comitato Etico, grazie al quale Mario metterà fine a tutte le sue sofferenze. Il farmaco da iniettare era l’ultimo step per dare il via al suicidio assisitito. La scelta del farmaco è stata fatta dall’Azienda Sanitaria delle Marche. Il codifensore di Mario, Filomena Gallo, ha dicharato che, dopo la scelta del farmaco è stato fatto un grosso passo avanti anche per tutti coloro che vorranno scegliere la via del suicidio assistito.

Le parole del codifensore di Mario

TGCOM24 ha riportato le parole di Filomena Gallo, che ha dichiarato: “La validazione del farmaco e delle modalità di auto-somministrazione crea finalmente un precedente, che consentirà, a coloro che si trovano e si troveranno in situazione simile a quella di Mario, di ottenere, se lo chiedono, l’aiuto alla morte volontaria senza dover più aspettare 18 mesi, subendo la tortura di una sofferenza insopportabile contro la propria volontà”.