Tiziana Cantone non avrà forse nessuna giustizia. L’inchiesta per istigazione al suicidio riferita alla vicenda della giovane di Mugnano che si è tolta la vita è stata definitivamente archiviata. L’indagine, avviata dopo che la ragazza si era suicidata a causa di un video hot diventato virale, era già piuttosto fragile. Il fascicolo era stato aperto contro ignoti. Gli stessi pubblici ministeri della procura di Napoli avevano chiesto al giudice per le indagini preliminari di archiviarla. L’avvocato della madre della giovane, la signora Maria Teresa Giglio, aveva presentato ricorso proprio contro la richiesta di archiviazione.
Tiziana Cantone: nessuna indagine per istigazioni al suicidio
Il gup ha pertanto chiuso definitivamente il caso. A quanto risulta dal lavoro dei magistrati, Tiziana Cantone si sarebbe tolta la vita senza pressioni. Avrebbe quindi scelto lei stessa, in piena coscienza e seguendo la sua volontà, di togliersi la vita. Durante le indagini sono state poste a interrogatorio almeno 20 persone informate dei fatti. Secondo i giudici della procura del tribunale di Napoli Nord, il lavoro di indagine ha rilevato che nessuno ha spinto Tiziana Cantone a compiere il tremendo gesto. La giovane, quindi, si sarebbe tolta la vita senza alcuna pressione da parte di nessuno. Appare evidente come il diritto in questo caso sia lacunoso. Nessuno ha forse compiuto il reato indicato dall’articolo 580 del codice penale.
“Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima. Le pene sono aumentate se la persona istigata o eccitata o aiutata si trova in una delle condizioni indicate nei numeri 1) e 2) dell’articolo precedente. Nondimeno, se la persona suddetta è minore degli anni 14 o comunque è priva della capacità di intendere e di volere, si applicano le disposizioni relative all’omicidio”. La relazione tra la diffusione del video hard di Tiziana Cantone e la sua morte è però troppo evidente.
Tiziana Cantone: la vicenda in breve
La giovane di Mugnano si era tolta la vita dopo essere stata associata per sempre a un rapporto intimo. Oltre a ciò, si era anche aggiunta una frase ironica diventata un tormentone sul web, così come sui media in generale. Tiziana Cantone ha subìto per mesi migliaia di oltraggi alla sua dignità di persona. Per questo motivo è davvero sconfortante pensare che non ci possa essere un modo per renderle giustizia, anche se ormai tardiva. Si spera per lo meno che chi ha condiviso quel video o insultata sui social provi pietà per lei. Oltre che vergogna per se stessi.