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Tiziana Cantone, pm chiede giudizio per il fidanzato della ragazza

Tiziana Cantone, pm chiede giudizio per il fidanzato della ragazza

Giudizio immediato chiesto dalla Procura di Napoli, nei confronti di Sergio Di Palo, l'ex fidanzato di Tiziana Cantone. Il rinvio a giudizio è stato chiesto sulle ipotesi di reato di calunnia e falsa denuncia fatta da Tiziana per smarrimento del telefonino, nel 2015. Secondo la ricostruzione de...

Giudizio immediato chiesto dalla Procura di Napoli, nei confronti di Sergio Di Palo, l’ex fidanzato di Tiziana Cantone.

Il rinvio a giudizio è stato chiesto sulle ipotesi di reato di calunnia e falsa denuncia fatta da Tiziana per smarrimento del telefonino, nel 2015.

Secondo la ricostruzione del Pm Alessandro Milita, pare che Tiziana e Sergio, avevano pubblicato diversi video hard su un sito a luci rosse. Successivamente questi video, furono prelevati e diffusi.

Il Pm, contesta a Sergio Di Palo, la simulazione di reato, per la falsa denuncia di smarrimento del telefonico fatta da Tiziana, per evitare che gli inquirenti potessero capire che l’invio dei video fosse stato fatto dallo stesso telefonino. Di Palo è accusato anche di diffamazione.

Le accuse a carico di Sergio sono pesanti. Il reato di calunnia è stato ipotizzato, in quanto l’ex di Tiziana, avrebbe accusato alcuni giovani di aver diffuso i video in rete. Pare che i Pm abbiano accertato l’estraneità di queste persone ai fatti. Inoltre, sempre secondo gli inquirenti, pare che Sergio abbia avuto accesso abusivamente a dati informatici.

Infatti, l’uomo con l’aiuto di un esperto informatico, all’insaputa della fidanzata, aveva violato il suo cloud per mescolare le acque per non far capire che i cinque giovani non erano responsabili della divulgazione dei video. L’altra accusa è infatti simulazione di reato.

Per i primi reati l’uomo sarebbe responsabile insieme a Tiziana. Nei prossimi giorni il Gip, deciderà se accogliere le richieste del Pm. L’istanza presentata dal Pubblico Ministero Milita, infatti è composta da più di 200 pagine. Un secondo Gip, invece si pronuncerà sulla richiesta di archiviazione del reato di diffamazione.

La Procura di Napoli invece è ancora impegnata ad indagare sull’ipotesi di istigazione al suicidio e presto emetterà il suo responso in merito. La questione è complicata; infatti secondo la Procura, Tiziana girò i video hard di sua spontanea volontà. Non ci sarebbe costrizione. I video furono inseriti in una chat privata, da lì prelevati e diffusi.

Il punto è che non si è stato possibile accertare da chi è stato commesso il reato di prelevamento e diffusione dei video. La vicenda ha dei punti oscuri e alcuni lati sui quali è difficile. Anche ipotizzare reati è difficile, a causa di una scarsa giurisprudenza in merito, e anche perchè si tratta di un caso raro. Sia gli inquirenti che i magistrati hanno pochi precedenti come riferimento. Ci sono elementi per credere che Sergio abbia avuto accesso al sistema informatico, addirittura per cancellare alcuni dati da internet.

Si tratta di una brutta storia, una situazione sfuggita di mano alla coppia, che usava condividere contenuti erotici in rete. La diffusione spropositata è stata il motivo del suicidio di Tiziana. La ragazza purtroppo non ha retto alla vergogna. Quello che probabilmente era iniziato come un gioco è degenerato.

Oggi l’ex fidanzato dice di aver passato momenti durissimi. La tragedia della trentunenne, ha colpito l’opinione pubblica in modo molto forte. Oggi sono in corso tre inchieste diverse. La vicenda ha sollevato molto clamore all’epoca dei fatti. Tutti ricordano la madre di Tiziana, più volte intervistata e che svenne ai funerali della figlia.

Questa triste storia purtroppo è destinata a fare ancora notizia.