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Tonno avariato: allarme in Spagna per la sindrome sgombroide

tonno

Arriva dalla Spagna è arrivata l’ultima allerta alimentare. Il Ministero della Salute ha dichiarato che alcuni tonni avariati venduti al dettaglio potrebbe essere responsabili di un focolaio di sindrome sgombroide. L’allarme ha colpito anche il Veneto, dove due fratelli si sono sentiti mal...

Arriva dalla Spagna è arrivata l’ultima allerta alimentare. Il Ministero della Salute ha dichiarato che alcuni tonni avariati venduti al dettaglio potrebbe essere responsabili di un focolaio di sindrome sgombroide. L’allarme ha colpito anche il Veneto, dove due fratelli si sono sentiti male dopo aver mangiato della pasta con il tonno in un locale di Jesolo. Anche se non è stato comprovato che si tratti dello stesso pesce segnalato dalle autorità spagnole.

Allarme per il tonno avariato proveniente dalla Spagna

Il Ministero della Salute spagnolo, l’AECOSAN (Agencia Española de Consumo Seguridad Alimentaria y Nutrición), nel corso di questa settimana ha diramato un allarme che riguarda il tonno. Da quanto si deduce, oltre cento persone sarebbero state colpite dalla cosiddetta sindrome sgombroide. Si tratta di una reazione di tipo allergico che si scatena se si mangia del pesce alterato in cui è presente l’istamina. La sindrome pare non essere comunque pericolosa per l’uomo. Si manifesta con sintomi quali l’arrossamento della pelle, prurito, mal di testa pulsante, bruciore in bocca. E ancora: crampi addominali, nausea, palpitazioni, malessere generale e raramente ipertermmia. Tutti questi sintomi vengono avvertiti a breve distanza dal consumo del pesce avariato.

Responsabile è la ditta andalusa Garciden

Chiunque abbia acquistato del tonno fresco, venduto a partire dal 25 aprile 2017, dovrebbe assicurarsi che non si tratti di quello distribuito dalla Garciden. Il rischio maggiore è stato riscontrato nelle otto regioni spagnole dove è stato venduto. Ma è anche vero che il tonno avariato è stato distribuito in altri paesi dell’Europa. Proprio per questo motivo, l’opinione pubblica spagnola chiede che venga data una punizione esemplare alla ditta responsabile. Anche se nessuno, per il momento, pare essere in pericolo di vita.

Il caso del Veneto

Non è chiaro se nel caso dei due fratelli ricoverati Jesolo il malessere possa essere ricondotto alla partita di tonno spagnola. Certamente i due hanno mangiato una pasta con il tonno al ristorante Steifel, il giorno dopo l’allarme diramato dall’Usl 4 del Veneto Orientale. Al momento i carabinieri stanno indagando per accertare i fatti e le responsabilità.

Pesci a rischio della sindrome sgombroide o “mal di sushi”

A rischio della sindrome sgombroide sono coinvolte le specie ittiche che hanno nelle loro carni elevati livelli di istidina. Quindi sono soggetti a questo problema lo sgombro e il tonno, ovviamente, ma anche palamita, sardina, aringa, alice, lampuga, pesce serra e costardella. L’effetto tossico dell’istamina non si riduce con la cottura, l’affumicamento, la marinatura o il surgelamento.

Di grande importanza è la temperatura con la quale viene conservato il pesce. Essa infatti influenza notevolmente la quantità di amina prodotta. Tra 6°C e 20°C la sua formazione risulta essere addirittura maggiore di quella dell’ammoniaca. Quest’ultima viene infatti ritenuta il miglior indicatore del grado di freschezza del pesce. Le basse temperature servono invece a ritardare la sintesi batterica dell’istamina, anche in modo consistente. Le temperature ottimali si aggirano tra i 20 e i 35°C. Essendo volatile nonché altamente termostabile, le alte temperature come quelle di sterilizzazione che si raggiungono nei processi di inscatolamento non sono in grado di inattivare quella che si è già formata.