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Torino, 50enne condannato per 9mila video pedopornografici

Polizia Postale

I video pedopornografici girati da un 50enne di Torino, avevano come protagonisti i suoi figli e i figli di una coppia di amici

A Torino un uomo aveva abusato sessualmente dei propri figli e dei figli di una coppia di amici. Se questo non bastasse, il pedofilo ha registrato con video e foto i suoi abusi, per un totale di circa 9mila video pedopornografici. Si tratta di un 50enne torinese, che era stato arrestato nell’aprile scorso e condannato ieri, 19 gennaio 2022. 

Torino, trovati nella casa di un 50enne 9mila video pedopornografici

Il pm Elisa Bergamasco disse di essere sconvolta da questa vicenda e propose come pena 20 anni di carcere per il 50enne torinese. La conferma della condanna è arrivata ieri dal Gip di Torino Giacomo Marson. Sono dunque 20 gli anni di reclusione a cui il pedofilo è stato condannato per abusi su minori, violenza sessuale e produzione e diffusione di materiale pedopornografico.

Il profilo del pedofilo di Torino, condannato l’autoproduzione di 9mila video pedopornografici

Il pedofilo era insospettabile, tanto da essere definito da coloro che hanno svolto le indagini, come riporta Fanpage, “un lupo travestito da agnello“. Una persona a modi, un professionista esemplare, che però nel privato nascondeva questa perversa ed abominevole ossessione. Il pedofilo, prima sedava ed otteneva la fiducia delle sue vittime, ossia i figli, poi abusava sessualmente di loro. Stranamente, nessuno dei piccoli, mostrava comportamenti insoliti agli occhi di coloro che non sapevano.

Oltre ai video, il pedofilo di Torino aveva almeno 300mila file di materiali pedopornografici

Il pedofilo pubblicava i suoi contenuti sul Dark web ed era tenuto d’occhio dalla polizia postale, dopo che l’anno scorso arrivarono alcune segnalazioni da Roma. Il 50enne torinese è stato colto in flagranza di reato il 12 aprile 2021. La sua casa è stata perquisita dalle forze dell’ordine, che hanno trovato e confiscato un’ingente quantità di materiale pedopornografico autoprodotto, che ammonta ad almeno 300mila file. Questo sta ad indicare che il pedofilo era da anni che abusava dei suoi figli e di quelli di una coppia di amici, tutto questo nel silenzio più totale delle povere vittime e nella sicurezza di non destare il minimo sospetto.