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Torino, nel cantiere delle Gallerie d'Italia: spazio del presente

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Torino, 22 giu. (askanews) - Un cantiere che non si ferma: proseguono i lavori per dare vita alla quarta sede delle Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo, questa volta in uno dei palazzi storici della banca in piazza San Carlo a Torino, che ospiteranno un grande museo dedicato alla fotografia, ma c...

Torino, 22 giu. (askanews) – Un cantiere che non si ferma: proseguono i lavori per dare vita alla quarta sede delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, questa volta in uno dei palazzi storici della banca in piazza San Carlo a Torino, che ospiteranno un grande museo dedicato alla fotografia, ma con spazi anche per la pittura e altre forme d’arte. Un grande progetto, che era stato presentato poco prima dello scoppio della pandemia e che ora ha come orizzonte per l’apertura il mese di aprile del 2022. Abbiamo visitato i lavori e abbiamo potuto, almeno in parte, cominciare a decifrare lo spazio che verrà, con la grande scalinata e i livelli progettati da Michele De Lucchi, con i diversi ambienti che si offriranno in alcuni casi come spazi aperti alla contemporaneità e in altri come custodi delle collezioni della banca. Ma soprattutto, come ci ha spiegato il direttore Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, nonché delle Gallerie d’Italia, Michele Coppola, a Torino troverà spazio la fotografia.

“La fotografia – ha detto ad askanews – è un linguaggio che consente di affrontare i temi dell’attualità, i grandi temi, i grandi dubbi ai quali provare a dare risposte. Penso al rapporto tra l’uomo, l’ambiente e la natura, l’economia circolare, i grandi temi della salute, delle ricadute occupazionali o delle drammatiche conseguenze dalla pandemia ancora in corso. Ecco allora che la fotografia diventa un’opportunità per un’importante impresa privata per affrontare gli argomenti e le parole chiave del presente”.

L’intervento architettonico più forte, il cuore del progetto in un certo senso, sorgerà al centro del palazzo, dove c’erano i caveau della banca. In cantiere per lo studio De Lucchi c’era l’architetto Alberto Bianchi. “Due caveau sovrapposti, all’interno del cortile, costruiti negli anni Settanta, e una parte di garage – ha spiegato – sono stati riportati fuori. Per cui tutto il cortile si abbasserà di dieci metri, si svuoterà poi ospiterà successivamente le gallerie d’arte”.

Un altro aspetto del progetto di Intesa Sanpaolo, in quella che è la sua città, riguarda la relazione con la piazza, con la cittadinanza, con la vita sociale e culturale a cui il nuovo museo vuole offrire una nuova sponda, una sorta di ponte per allargare ulteriormente lo spazio reciproco.

“Piazza San Carlo – ha aggiunto Coppola – è una delle piazze più importanti di Torino, Palazzo Turinetti è uno dei palazzi ai quali si guarda con maggiore attenzione nella nostra città. La rifunzionalizzazione di alcuni spazi recuperati, come i caveau, i depositi, la sala delle assemblee o i saloni del secondo piano nobile, sono la dimostrazione di come questo luogo, e nuove Gallerie d’Italia di Piazza San Carlo a Torino, potranno essere offerte alla città”.

E gli obiettivi sono ambiziosi anche per quanto riguarda le prospettive museali vere e proprie, i numeri non vengono detti ufficialmente ma la speranza è che, una volta a regime, le Gallerie d’Italia di Torino possano arrivare a staccare 200mila biglietti l’anno, oltre che a offrire gratuitamente ai giovani una serie di eventi, spazi e iniziative culturali. E anche in quest’ottica il cantiere del museo oggi sembra un mondo che prova a darsi una nuova forma, che prova a mettere in dialogo la storia e il presente, la ricerca e la conservazione, la banca e la città. Il tutto, ci tengono a sottolineare da Intesa Sanpaolo, senza che venga ridotta o trasferita l’attività lavorativa della filiale e degli uffici di Piazza San Carlo, che resteranno operativi come lo sono stati finora.

(Leonardo Merlini)