L’emergenza ebola torna nella Repubblica Democratica del Congo. Il ministro della salute di Kinshasa ha rilasciato i dati degli ultimi contagi: 2 morti, 10 casi sospetti, 21 probabili e 14 confermati.
Emergenza ebola
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha convocato una riunione d’urgenza per prevenire una diffusione del virus, oltre i confini del paese Africano. Come è stato riportato da Skytg24, per la giornata del 18 Maggio 2018, un comitato interno all’organizzazione deciderà se dichiarare un’emergenza sanitaria internazionale. Per il momento il virus è circoscritto nella zona rurale, nel nord ovest del paese, in particolare nella città di Mbandaka (capitale della provincia di Equatore) dove è stato confermato un decesso. La preoccupazione più grande è che il virus possa diffondersi e raggiungere la capitale della Repubblica Democratica del Congo, Kinshasa.
Mbandaka è un’importante città, dedita al trasporto di merci, sul fiume Congo.
Il virus
L’ebola è una malattia che provoca delle emorragie interne e nella maggior parte dei casi si rivela mortale. Il contagio tra le persone può avvenire con il contatto con alcuni liquidi corporei; i primi sintomi vengono molto spesso confusi con quelli dell’influenza, per questo è molto difficile individuarli rapidamente.
Peter Salama, funzionario dell’Oms, raggiunto dai microfoni della Bbc, ha mostrato uno scenario molto critico: “abbiamo l’ebola urbana che è un animale molto diverso dall’ebola rurale, il potenziale per un aumento esplosivo nei casi è ora presente.” La capitale della provincia di Equatore conta un milione di persone, se il virus si diffondesse nella città di Mbandaka sarebbe un grave problema che potrebbe portare a un aumento esplosivo dei casi.
Il pericolo maggiore è che il ceppo dell’ebola si sposti dalla città del nord ovest alla popolosa capitale Kinshasa o alla vicina Repubblica centrafricana.
Nella città maggiormente colpita, Mbandaka, è stato istituito un piano per prevenire il contagio che prevede servizi d’isolamento e gestione rudimentale del virus. Nella giornata del 16 Maggio 2018 oltre 4 mila dosi di un vaccino sperimentale sono state inviate dall’Oms e sono arrivate a Kinshasa e, un nuovo lotto è atteso a breve.
La complicazione e l’incertezza maggiore è legata alla conservazione del farmaco che ha bisogno di una temperatura compresa tra -60 e -80 gradi. Una condizione termica così è difficile da mantenere in un paese caldo coma la Repubblica Democratica del Congo e dove l’elettricità non funziona sempre a pieno regime. La contaminazione può avvenire molto spesso anche attraverso il contatto con la carne di animali, il sangue o gli organi.
L’epidemia dell’ebola aveva già colpito l’Africa occidentale nel 2014-2016.