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Tradimento e violenza davanti ai figli: "Se parli ti uccido"

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Condannato il 61enne di Agri (Salerno) che tradiva e picchiava la moglie davanti ai figli piccoli: tra le accuse anche la violenza sessuale

Si trattava di una violenza quotidiana, sia fisica che psichica, che spesso veniva perpetrata alla donna anche davanti ai figli piccoli. Con le accuse di maltrattamento, violenza privata e anche sessuale verso la propria consorte, il giudice ha condannato a cinque anni e quattro mesi di carcere in primo grado un uomo di 61 anni di Angri, in provincia di Salerno.

I fatti risalgono al 2012. Sullo sfondo della triste vicenda c’è un rapporto logoro tra i due partner. La causa era un tradimento del marito, ma portato avanti dall’imputato con violenza e volontà di dominare la vittima. Secondo le accuse, insieme alle testimonianze registrate durante il dibattimento, la donna ha deciso di troncare la sua storia dopo aver assistito direttamente ad alcuni rapporti sessuali tra il marito e una straniera. La donna in questione era sua dipendente in azienda. Da quel momento ha deciso di non svolgere più le mansioni di casa, come ad esempio preparargli i pasti.

Dopo di ciò, è scattata la denuncia della donna a seguito dell’ennesimo pestaggio tra le mura di casa. L’uomo, a sua volta, ha reagito ancor più duramente minacciandola di ritirare la querela. Nel caso non l’avesse fatto, l’avrebbe uccisa insieme ai figli. La donna, presa dalla paura, è stata così costretta a firmare la remissione di denuncia. I giudici del collegio hanno però condannato l’uomo anche per violenza sessuale, considerati i rapporti che la donna avrebbe dovuto subire sotto la sua costrizione. Se si fosse rifiutata, infatti, sarebbe stata picchiata ulteriormente.

Angri, picchiava e violentava la moglie

Durante uno dei tanti litigi, la vittima aveva anche riportato un taglio alla mano per via di un colpo di rastrello. Nell’aula di tribunale dove di è svolto il processo contro l’uomo, era stato ascoltato anche il figlio della coppia. Il giovane aveva parlato del tradimento del padre e dell’uso senza ritengo dei soldi che dovevano servire al sostentamento della famiglia. L’escalation di violenza si è conclusa con l’abbandono del tetto coniugale da parte della donna. La quale si è rifugiata in un centro per donne vittime di violenza. Il figlio ha raccontato anche del fatto che la madre, per nascondere i lividi sulle braccia, sovente indossava maglie lunghe anche durante l’estate.

La storia, purtroppo di grande attualità, denota un vero e proprio incubo, che ora ha finalmente trovato un epilogo. Dopo anni di abusi e sofferenze non solo per la donna ma anche per i figli. Tutti costretti a vivere in quel clima di terrore.