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Traffico di armi tra Iran e Libia: fermati due italiani

Traffico di armi tra Iran e Libia: fermati due italiani

Ci sono anche due cittadini italiani tra i quattro arrestati oggi con l'accusa di traffico di armi ed elicotteri verso paesi soggetti a embargo, come Iran e Libia. Sono accusati di traffico internazionale di armi i quattro fermati oggi dal Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Venez...

Ci sono anche due cittadini italiani tra i quattro arrestati oggi con l’accusa di traffico di armi ed elicotteri verso paesi soggetti a embargo, come Iran e Libia.

Sono accusati di traffico internazionale di armi i quattro fermati oggi dal Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Venezia, su ordine della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Napoli. Tra loro due sono cittadini italiani. Si tratta di una coppia di coniugi di San Giorgio a Cremano (NA), Mario Di Leva e Annamaria Fontana, che si sarebbero convertiti all’Islam e in seguito radicalizzati.

Come conseguenza della loro adesione alla religione musulmana, marito e moglie hanno preso la decisione di cambiare i propri nomi. Di Leva, in particolare, aveva adottato quello di Jaafar. Anche uno dei figli della coppia è tra gli indagati.

Il quartetto è accusato di traffico di armi per aver introdotto in paesi come Libia, Somalia e Iran, soggetti a embargo, fucili d’assalto, missili terra aria ed elicotteri. Il tutto senza le necessarie autorizzazioni ministeriali. Tra coloro nei cui confronti sono stati autorizzati i provvedimenti di fermo per traffico di armi anche Andrea Pardi, amministratore delegato della Società Italiana Elicotteri e già coinvolto in inchieste relative a vendita illegale di armi a livello internazionale e reclutamento di mercenari tra Italia e Somalia. Il quarto destinatario del provvedimento restrittivo è un cittadino libico, che al momento risulta irreperibile.

L’operazione che ha portato agli odierni arresti per traffico di armi era iniziata nel giugno del 2011 e si concentra anche sul coinvolgimento della malavita organizzata – in particolare di Camorra e “mala del Brenta” – nell’approvvigionamento e nello smistamento delle armi e nell’addestramento di truppe mercenarie.