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Tragedia Chieti: Ludovica caduta senza urlare

Omicidio Filippone

Si infittisce il giallo della tragedia di Chieti. Fausto Filippone potrebbe aver drogato la figlia Ludovica, caduta dal viadotto senza urlare.

Si tinge sempre più di giallo la tragedia di Chieti. Mentre gli inquirenti tentano di ricostruire le ultime ore di vita di Marina Angrilli, moglie di Fausto Filippone, spunta una misteriosa lista che l’ex manager 49enne ha gettato dal viadotto della A14 poco prima di lanciarsi nel vuoto. Inoltre, la scientifica sta cercando di capire se Ludovica, la figlia di 10 anni di Filippone, sia stata drogata prima di essere lanciata dal padre. La bambina, infatti, è caduta senza urlare per 50 metri.

Ludovica caduta senza urlare

“La bambina era come stordita, in totale stato di shock, con una condizione emozionale di tipo inibitorio. Non ha urlato, non ha fatto nulla” racconta lo psichiatra Massimo Di Giannantonio come riporta il Messaggero. Il medico infatti era presente sul viadotto della A14 prima che Ludovica, 10 anni, venisse lanciata nel vuoto dal padre, Fausto Filippone.

Sia quando ancora aggrappata alla rete del ponte sia quando è volata per circa 50 metri nel vuoto, la bambina non ha mai emesso alcun suono. Ci si domanda quindi se Fausto Filippone le abbia somministrato un sonnifero o un qualche altro tipo di droga. Anche se lo psichiatra spiega che Ludovica poteva essere solo profondamente scioccata, sarà l’autopsia a svelare se la bambina era davvero lucida.

Quando sono arrivate le forze di polizia, allertate dalle numerose telefonate degli automobilisti che percorrevano il viadotto dell’A14, hanno visto una scena terrificante quanto surreale. Padre e figlia infatti erano “entrambi seduti sopra la barra superiore del guard rail, immediatamente a ridosso della rete di recinzione”, in silenzio.

Uccisa anche la mamma?

Nel caso fosse stata drogata, Fausto Filippone avrebbe dovuto far assumere alla figlia la sostanza tranquillizzante nel breve tragitto percorso in auto per arrivare al viadotto. Ludovica infatti era a casa dei nonni quando il padre è andato prenderla, subito dopo che la mamma era caduta dal balcone. Filippone ha poi parcheggiato il mezzo a circa 200 metri dal ponte, sul quale si è arrampicato assieme alla bambina.

Dopo aver ucciso la figlia, anche Fausto Filippone si è gettato nel vuoto non prima di aver parlato con i mediatori della polizia per 7 ore. A seguito della tragedia, la morte di Marina Angrilli viene quindi vista sotto un’altra lente. La moglie di Fausto e mamma di Ludovica, infatti, è caduta misteriosamente dal balcone della propria casa a Chieti Scalo, in piazza Roccaraso. Quello che inizialmente sembrava poter essere un incidente è avvenuto però solo poche ore prima dell’omicidio-suicidio perpetrato da Filippone.

“Intorno a mezzogiorno ho sentito un urlo straziante e poi un tonfo. Non c’era nessuno intorno a lei, solo dopo qualche minuto è arrivato quell’uomo, era molto nervoso, farfugliava ma restava sempre a qualche metro di distanza, malgrado lei perdesse molto sangue” racconta un testimone della tragedia di Chieti. Gli inquirenti ipotizzano quindi che Fausto Filippone abbia premeditato lo sterminio dell’intera famiglia.

Il giallo della lista dei nomi

A rendere tutto ancor più inquientante il fatto che Fausto Filippone prima di lanciarsi nel vuoto abbia gettato una lista con scritti dei nomi, attualmente al vaglio degli inquirenti. Stando alle ultime ricostruzioni, l’uomo non era sotto cura per problemi psichici ma a quanto pare nell’ultimo periodo i rapporti con la moglie sembravano essere più tesi. Ai mediatori l’uomo ha infatti detto, come riporta Tgcom24: “Devo chiedere perdono a mia moglie ma anche mia moglie ha molte cose da farsi perdonare”.