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Tragedia del Raganello: genitori morti per proteggere figlia

Tragedia del Raganello

Un gesto di amore sincero e incondizionato: Antonio Santopaolo e Carmen Tammaro sono morti sepolti dalla piena per salvare le due figlie

Nella gola del Raganello, in Calabria, un’ondata di piena ha travolto due diversi gruppi di escursionisti. Dieci vittime, sei donne e quattro uomini, e undici feriti, nessuno dei quali rischia la vita. I tre giovani pugliesi inizialmente dati per dispersi erano accampati in località Valle d’Impisa, a monte della zona del disastro. Lì i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un’amica che attraverso un twitter ha informato le forze dell’ordine dicendo “sono vivi”. Una delle vittime era una guida esperta della zona, Antonio De Rasis, di Cerchiara in provincia di Cosenza. Il suo nome riecheggia nelle pagine dei giornali poiché era tra coloro che avevano prestato soccorso anche all’albergo di Rigopiano colpito dalla valanga. L’uomo da anni portava turisti alla scoperta del torrente. Ci sono poi tre campani, due fidanzati da Roma e tre pugliesi. Con loro anche una donna bergamasca da tempo residente in Francia con il marito olandese.

I due napoletani, Antonio Santopaolo e sua moglie Carmen Tammaro, sono morti per mettere in salvo le loro figlie, facendo scudo con il corpo. Poi la piena li ha travolti e uccisi.

Due genitori eroi

Ci sono dolore e sgomento a Qualiano, dove abitavano Antonio Santopaolo e sua moglie Carmen Tammaro. Sono morti in quella stretta gola dopo essere riusciti a mettere in salvo le due figlie, Michela (di 12 anni) Chiara (di 10), facendo loro scudo con i proprio corpi. Da lassù continueranno a proteggerle e vegliare su di loro. Il loro ultimo gesto è per coloro che più hanno amato.

Tragedia del Raganello

Ci sono in queste storie di morte e disperazione anche bagliori di speranza e di vita che vincono la morte, soprattutto quando a sopravvivere a immani tragedie sono bambini e ragazzini. In Calabria si è salvata anche la piccola Chiara sopravvissuta a quella mortale centrifuga di una piena di acqua fangosa, sabbia e detriti.

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