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Tragedia Rigopiano, l'hotel era costruito in una zona ad alto rischio valanga

tragedia rigopiano

Emergono sempre nuovi particolari sulla tragedia Rigopiano. L'hotel, teatro del disastro che uccise 29 persone, era stato costruito in un zona a rischio valanga.

Gli esperti della procura di Pescara hanno diffuso ulteriori dettagli sulla tragedia Rigopiano. Il rimpianto è sentimento che si diffonde sempre di più. Secondo i periti, infatti, l’hotel è stato costruito su un sito già a rischio valanga. L’intensa nevicata che ha caratterizzato la tragedia, ampiamente prevedibile, avrebbe dovuto far si che la struttura venisse evacuata due giorni prima della tragedia. Competenza e buon senso, o magari solo una delle cose, avrebbero potuto salvare delle vite.

Tragedia Rigopiano rischio valanga

Non ci sarebbe stata solo una cattiva gestione dei soccorsi quel 18 gennaio 2017. La tragedia ha anche delle radici che sprofondano in parecchi anni precedenti. I periti Bernardino Chiaia, Igor Chiambretti e Barbara Frigo confermano ciò che era già venuto a galla in seguito all’inchiesta svolta dal Forum H2O. Questo aveva denunciato per primo in che modo l’hotel fosse stato costruito sui detriti di valanghe.

Gli esperti hanno stabilito che ”l’analisi morfometrica sin qui svolta e la comparazione di diverse riprese aeree fotografiche, che coprono il periodo tra il 1945 e l’attuale, consentono di confermare la presenza di due conoidi miste i cui agenti morfogenetici e deposizionali sono ascrivibili, con sicurezza, ai processi gravitativi di versante (colate detritiche, valanghe, processi eluvio-colluviali e frane di crollo)”. Viene così rilevata una assoluta negligenza da parte dei soggetti preposti nel fatto di non aver considerato l’area in oggetto come area valanghivo, nonostante i palesi precedenti storici, anche in assenza di studi specifici commissionati. Questo ha causato la mancanza della messa procedure di protezione e di opere di difesa.

Si viene a conoscenza qundi, dalla lettura delle varie carte, che il vallone che insiste sulla località di Rigopiano, mostra evidenti e numerose tracce di attività valanghiva. Questi eventi hanno avuto luogo nel periodo invernale 1944-1945. Un’importante parte del bosco risulta rimosso lungo il percorso della valanga, e la conoide è praticamente privata degli alberi, ad eccezione di alcune piante isolate. Nelle valli limitrofe, si possono notare parecchie tracce penetranti, corridoi di deforestazione, causati dallo scorrimento di valanghe nella fascia occupata dalle faggete.

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Nevicata prevedibile

La nevicata di quel gennaio 2017 rientrava sì nel novero degli eventi di precipitazione intensa e, in qualche misura eccezionali sulla base dei quantitativi cumulati settimanali, sono stati tutt’altro che infrequenti negli anni dopo il 2000. Questo, secondo i periti, ”ne evidenzia la prevedibilità oggettiva e anche soggettiva per i soggetti preposti all’emergenza meteo e allo sgombero delle strade”, scrivono i periti della Procura di Pescara in merito al maltempo che ha scatenato la valanga di Rigopiano. L’hotel andava evacuato due giorni prima.

Scosse di terremoto

Le scosse di terremoto registrate nella mattina di quel maledetto 18 gennaio non furono la causa della tragedia Rigopiano. I periti certificano anche questo: “Si può concludere, con una ragionevole certezza, che le scosse sismiche non hanno giocato un ruolo causale diretto per il distacco della valanga”. Questa è stata innescata per carico gravitativo.