> > Travolta e uccisa mentre era in bici a Corsico: 21enne indagato per omicidio ...

Travolta e uccisa mentre era in bici a Corsico: 21enne indagato per omicidio stradale

Daria Sadun

Corsico, un ragazzo di 21 anni è indagato per omicidio stradale per la vicenda di Daria Sadun, investita mentre era in bici.

C’è un indagato per omicidio stradale riguardo al caso di Daria Sadun, la 44enne travolta a Corsico (Milano) mentre era in bici. Si tratta di un ragazzo di 21 anni. Il giovanissimo avrebbe assunto sostanze stupefacenti prima di mettersi alla guida. Sarebbe lui l’investitore della donna. L’indagine sul caso è stata avviata dal commissario capo Luciano Mariani della polizia locale di Corsico. Il tragico incidente è avvenuto lo scorso 17 aprile.

Corsico, morte Daria Sadun: 21enne indagato per omicidio stradale

C’è un 21enne indagato per l’investimento mortale di Daria Sadun. Il ragazzo deve rispondere dell’accusa di omicidio stradale. I capi di imputazione però sono più di uno. Oltre alla precitata accusa c’è anche quella di lesioni gravissime colpose e lesioni al passeggero che si trovava dietro di lui, ovvero, un ragazzo di 23 anni residente a Corsico. Fortunatamente, il giovane non è stato ferito in maniera grave. Ad aggravare la situazione del 21enne è il fatto che sia stato trovato alla guida di una Yamaha T-Max sotto l’effetto di droga.

La conferma dell’esame tossicologico

Il 21enne presunto responsabile della morte di Daria Sadun sarebbe stato realmente sotto effetto di sostanze stupefacenti mentre era alla guida della sua moto. A confermarlo l’esame tossicologico arrivato dall’ospedale Niguarda. Il giovane si trova ricoverato presso il nosocomio per le lesioni riportate in seguito a un incidente. La prognosi è di sessanta giorni. La moto utilizzata dal 21enne è di grossa cilindrata e il ragazzo non avrebbe avuto i requisiti per condurre il mezzo e ne era consapevole: doveva infatti ancora prendere la patente ed era in possesso solamente del foglio rosa. Il padre del giovane, reale proprietario della Yamaha, ha dichiarato che il figlio si sarebbe appropriato della moto senza nulla dirgli: una circostanza che sarà ulteriormente approfondita. Anche all’uomo è stata infatti mossa un’accusa: quella di incauto affidamento del veicolo.