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Seduto su muretto, viene travolto da treno: muore 36enne

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Incidente mortale nella stazione San Marco di Pescara. Un uomo di 36 anni è stato travolto da un treno in transito a tutta velocità. La vittima era seduta sulla banchina, con i piedi rivolti verso i binari.

Terrificante tragedia nella stazione di San Marco

Una tragedia ha insanguinato la stazione di San Marco a Pescara. Un uomo di 36 anni è stato travolto da un treno. Inutili i disperati soccorsi per salvare la povera vittima. I danni recati erano irreversibili. Annullate le corse successive della linea. Sono in corso le indagini per capire meglio le dinamiche e le cause dell’impatto.

L’incidente con il treno

L’uomo, secondo i primi indizi raccolti e le testimonianze, si trovava nei pressi dei binari assieme ad una ragazza di 23 anni. Alle ore 21,05 di ieri sera il treno 12106 Sulmona-Pescara era in transito a tutta velocità, dato che non era prevista una fermata nella stazione. Al momento vi erano sette persone sul convoglio. L’uomo, in quell’istante, era seduto sul muretto, con i piedi penzoloni rivolti sui binari. Lo scontro fatale è stato perciò inevitabile. Il conducente del treno ha avuto un malore.

Il tutto è avvenuto sotto gli occhi dalla giovane ragazza di 23 anni, che si trovava con la vittima. La scena è stata terribile e spaventosa, proprio da incubo. L’uomo è stato praticamente risucchiato dal treno in transito. La donna ha subito chiamato i soccorsi nella speranza di salvarlo. Ma è stato tutto inutile. Per l’uomo di 36 anni non c’era più speranza ormai a causa delle gravi ferite e dei traumi subiti. Come era, purtroppo, facilmente prevedibile.

Sul posto sono giunti la Polfer, la polizia scientifica, i vigili del fuoco ed i carabinieri. Gli ultimi due treni 12107 e 12110 sono stati soppressi e sostituiti con un servizio navetta su strada.

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Chi era la vittima

L’uomo travolto dal treno sarebbe un tossicodipendente. Era solito frequentare Rancitelli, un quartiere di Pescara. È ancora da verificare se, al momento dell’incidente con il treno, il 36enne fosse sotto l’effetto di droghe o altre sostanze. Se fosse così, ci sarebbe una facile spiegazione per chiarire l’incidente. Nessuno, a mente lucida, dovrebbe mettersi nella posizione in cui la vittima si è messo. È troppo pericoloso stare seduti sulla banchina con i piedi rivolti ai binari. Sembrerebbe che l’uomo non abbia nemmeno percepito l’arrivo del treno. È stata un’ingenuità fatale e stupida. Ma se è successo, purtroppo può succedere di nuovo.

La sicurezza prima di tutto

Purtroppo non si può tornare indietro. Ma non è mai troppo ricordare che, quando si attende un treno, bisogna stare entro la linea gialla di sicurezza. Non sempre il treno riesce o può frenare in tempo, diventa essenziale e vitale la collaborazione di tutti. Basta veramente poco per mantenere la sicurezza, ma altrettanto poco per comprometterla. Non solo, incidenti di questo tipo causano disagi per le corse successive e per tutti i viaggiatori.

Inutile dire che anche le droghe sono da evitare, sia che siano state decisive per questo incidente, sia che non lo siano state.